La città si riveste di verde e trova nelle sue strade il grande entusiasmo che già aveva conosciuto nel passato. Rivive un senso di liberazione, l’appuntamento non tradito con un grande evento. Fra tante sfide non vinte, quella di ieri al Partenio consegna al popolo irpino motivi di orgoglio. Riapre il sentiero dei sogni verso quei traguardi già raggiunti negli anni settanta. E’ questo il grande miracolo del calcio. Esso riesce ad aggregare, a diventare riferimento di una comunità, ad unire, come difficilmente avviene in altri settori. Forse non è il momento di parlarne, ma non farlo sarebbe un’ipocrisia. Ora che i lupi sono tornati in serie B vale la pena di ricordare, mentre legittimamente si festeggia la promozione, che il cammino non è stato facile. Soprattutto, mi sia consentito, per Massimo Pugliese. Ha dovuto sopportare di tutto. Ingiurie, accuse, vicende personali che si sono intrecciate con i risultati che di domenica in domenica maturavano sul campo. Problemi legati alla sua attività professionale che sono stati messi sul banco degli imputati e così via. Fino alla coda di questo campionato, quando sospinto da un tifo sempre più esasperato, e sul quale era facile prevedere pressioni esterne, fu costretto ad esonerare mister Nanu Galderisi a cui oggi non può non andare il sincero ringraziamento per aver messo su una squadra competitiva e temibile. Il merito di questa promozione appartiene anche a lui. Come, per la minima parte a Giovanni Vavassori che firma l’evento. Ma è soprattutto ai fratelli Pugliese che occorre oggi dire grazie. Per ripagarli delle tante amarezze e per augurare loro la stessa tenacia dimostrata in questo campionato anche nella serie cadetta. | |
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