martedì 19 giugno 2007

ECONOMIA ITALIANA ANALISI A DIR POCO PERFETTA

Il pil Italiano cresce, a rilento ma cresce.
Eppure se guardiamo il rapporto PIL/Costo del debito pubblico ci accorgiamo come si e’ passati da un 4,5% del 2005 al 4,9% previsto per il 2008.
La ragione e’ semplice, l’aumento dei tassi di interesse passati in poco piu’ di 18 mesi dal 2% al 4% ha messo in ginocchio le finanze italiane.
La cosa assurda e’ che nessuno ne parla con la dovuta serietà! La crescita dei tassi penalizza il nostro paese in maniera sostanziale, eppure basterebbe che il tesoretto venisse utilizzato per ridurre il debito pubblico per rendere la situazione meno drammatica. Invece no. Nessuno vuole utilizzare il tesoretto nel modo piu’ appropriato.
Tanto siamo in Europa….qualcuno dice! Nel senso che, essendo in Europa, la spread dei tassi con quelli degli altri paesi non puo’ peggiorare. Questo e’ vero e chi se ne avvantagia sono le aziende/imprenditori sane ma non certo i cittadini!

Facciamo due conti in tasca a una famiglia media italiana:
Vediamo cosa succedeva 18 mesi fa quando i tassi erano al 2% e cosa potrebbe succedere se i tassi arrivassero al 4,5% per fine anno per la nostra famiglia.
Per ipotesi supponiamo che la famiglia abbia contratto un mutuo sulla prima casa per un importo di 200.000 euro a tasso variabile e abbia assets finanziari per 250.000 euro e una bassa propensione al rischio investendo il 20% in azioni e il resto in obbligazioni a breve.

2005!
Questa famiglia 18 mesi fa pagava il mutuo Libor (2%) + 70 basis point ovvero 2,7% ovvero 5400 euro all’anno.
Passiamo alle obbligazioni
200.000 Euro investiti in Bot al 2% tassati al 12,5% danno alla famiglia ricavi per 3.500 euro.
50.000 Euro in azioni al 15% di rendimento (rendimento medio degli ultimi anni) con tassazione al 12,5% danno 6550 euro
La somma porta a un ricavo di 10.050 Euro da attivita’ finanziarie.
Passiamo al valore della casa. 18 mesi fa le aspettative sul valore degli immobili erano di continua rivalutazione a tassi del 8% (media degli ultimi anni). Supponendo che l’immobile valesse 400.000 euro la famiglia si attendeva aumenti di patrimonio nell’ordine di 32.000 euro per anno da rivalutazione.
Quindi per riassumere. La famiglia media aveva costi per 5400 euro e ricavi per 10.050 (differenza positiva per 4650 euro) ai quali si aggiungeva una maggiore ricchezza da rivalutazione immobili per 32.000 euro.

Vediamo a fine 2007!
A fine anno la stessa famiglia paghera’ sul mutuo Libor (4.5%) + 70 basis point ovvero 5,2% ovvero 10.400 euro.
Ma la stessa famiglia guadagnera di piu’ sugli assets finanziari…??.vediamo
200.000 euro in Bot renderebbero il 4,5% tassati al 12,5% ovvero 7.880 euro.
Dalle azioni, con i tassi al 4,5% possiamo attenderci rendimenti inferiori (basta vedere che da inizio anno il mercato italiano abbia reso solo il 5%). Ipotizziamo un rendimento del 10%, ovvero 5000 euro che tassati al 12,5% danno un rendimento di 4.400 euro.
Passiamo al valore dell’immobile. Con tassi di interesse in aumento gli immobili diventano sempre meno interessanti. Ipotizziamo quindi un aumento del valore della casa del 4% ovvero di 16.000 euro.
Quindi la stessa famiglia 18 mesi dopo si ritrova costi per 10.400 euro e rendimenti di 12280 euro (differenza positiva di solo 1880 euro).
Il maggior valore degli immobili e’ atteso per 16.000 euro.

ALCUNE RIFLESSIONI:
L’aumento dei tassi di interesse non e’ positivo per una famiglia media. Infatti sui tassi di interesse attivi la persona paga il 12,5% di tasse mentre nulla puo’ detrarre dai tassi di interesse passivi.
Abbiamo visto che a distanza di 18 mesi il costo (da interessi) per un mutuo passa da 5400 euro a 10.400 (la differenza negativa e’ di 5000 euro). Sulle attivita’ finanziarie obbligazionarie si passa da rendimenti di 3500 euro a 7880 euro. La differenza e’ di 4380 euro. Quindi la tassazione al 12,5% incide in maniera significativa sulla differenza di rendimenti.

RICORDO CHE LA FAMIGLIA….
-se avesse investito in obbligazioni a lungo termine avrebbe perso molti soldi negli ultimi 18 mesi.
-se si fosse indebitata nel credito al consumo sarebbe stato ancora peggio.
-L’ipotesi di mercato azionario con performance positive e del continuo aumento del valore degli immobili non e’ detto che si avverino. Sono molti a credere che i mercati azionari non possano salire all’infinito con crescite a doppie cifre e che una discesa sia alle porte. Cosi come molti pensano che gli immobili possano addirittura scendere di valore.
-Non aggiungerei le spese accessorie per gli immobili che sono in forte aumento (tasse, costi di mantenimento)
-La crescita dei salari e’ancora molto bassa.
-La famiglia media italiana non ha Bot e Fondi azionari ma e’ stata riempita da prodotti strutturati e polizze unit link a capitale garantito che, in caso di scarsa salita dei mercati azionari (o discesa) porteranno a rendimenti vicino allo 0% mentre i tassi sono in salita. Uscire da tali prodotti sarebbe particolarmente oneroso.
di paolo barrai

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