mercoledì 16 luglio 2008

Mutui da il Foglio.it

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Perché l'italiano è molto homo e poco oeconomicus

Il risparmiatore, si sa, non è molto razionale. Quello italiano, in particolare, si entusiasma e si deprime molto in fretta. Mai una volta che si sieda al tavolo a fare due conti, calcolatrice alla mano, a valutare i propri investimenti con l’approccio dell’homo oeconomicus.

L’assemblea dell’Abi, l’associazione delle banche italiane, ha diffuso oggi i dati sul mercato dei mutui. Gli italiani riscoprono il tasso fisso: i finanziamenti con la rata bloccata sono arrivati a quota 53 miliardi, solo quattro anni fa erano a 31. Una tendenza che ci avvicina agli altri paesi europei, dove il tasso fisso è la norma. In Francia il tasso fisso riguarda tre mutui su quattro, da noi le proporzioni sono invertite.

Un segnale positivo? Gli italiani stanno diventando più prudenti?

Purtroppo no. E’ solo l’effetto del panico scatenato dalla crisi dei subprime. Nell’ultimo anno le rate variabili sono schizzate in alto, non per colpa dela Bce (che fino a luglio non ha alzato il costo del denaro), ma a causa dell’incertezza sui mercati finanziari che ha fatto lievitare l’Euribor, il tasso a cui si prestano denaro tra loro le banche, che è il parametro su cui sono calcolate le rate del tasso variabile (costo del denaro più uno spread). Chi ha sottoscritto contratti a tasso variabile nel 2003-2004, ad esempio, ci ha guadagnato rispetto a prestiti di uguale valore ma a tasso fisso, eppure oggi ha la percezione di essere schiacciato da rate insostenibili. Le banche, negli anni scorsi, spingevano i contratti a tasso variabile, ma anche gli stessi clienti snobbavano i fissi, perché molto più costosi dei variabili (più convenienti ma anche più rischiosi). Oggi che il mutuo a tasso variabile costa circa come il fisso, ecco l’inversione di tendenza.

Peccato che, per evitare l’incertezza, tanti italiani si condannino a pagare per anni rate decise sulla base delle condizioni di rischiosità eccezionale di oggi.

Prevedibile polemica in coda allo sportello tra qualche anno, quando le acque si saranno calmate: “Tutta colpa delle banche, ci hanno costretto a prendere il tasso fisso, ora il variabile è così conveniente…” Eccetera eccetera. A prendersela con le banche di solito ci si prende. In questo caso, però, la responsabilità è almeno per metà dei cliente italiano che magari saprà essere assai homo, ma è molto poco oeconomicus.

2 commenti:

Promotore Mutui ha detto...

Vero.
Io che mi occupo di mutui per professione mi ritrovo ogni giorno a litigare con i clienti per cercare di consigliare almeno il tasso variabile a rata costante, e invece non ci vogliono sentire, mi vengano a dire tra qualche anno che "è colpa della banca" e me li mangio.
Poi sono il primo ad ammettere che anche le banche spesso hano la loro parte di responsabilità, visto che tuttora hanno a volte il brutto vizio di chiamare loro i clienti spaventati per proporre loro di passare al tasso fisso.

MIKI&DELRY ha detto...

Federico conserva la tua professionalità