|
Mentre la borsa crollava, io facevo l'italiano a New York. Basta entrare in un negozio (cosa dico, in una splendida boutique) sulla 5th e si possono comprare polo o camicie di marca tra i 40 e i 60 $, che sarebbero quello che a noi costa comprare le stesse camicie taroccate in una bancarella. I taxi costano molto meno che in Italia e così tutto il resto. Io ricordo la stessa sensazione durante un mio viaggio in Germania ai tempi del "serpente monetario" quando con il cambio di 750 lire per un marco, andare in un ristorante costava meno che una pizzeria di Biella
Sicuramente gli USA sono in crisi, ma l'Euro è soppravvalutato.
Ho avuto l'impressione di un paese vivo, dove la gente lavora e si da da fare, un paese in movimento, un paese ancora proiettato al futuro, dove le televisioni parlano per ore di energie alternative, non come da noi che si parla solo dei processi a Berlusconi (come se D'Alema e Fassino fossero due angioletti).
Un paese che non si piange addoso, e si rimbocca le maniche. Ma anche un paese dove gli americani se la ridono quando sentono che in Italia l'indulto a svuotato le carceri e stiamo a discutere per mesi sulle impronte digitali ai ROM (quando entri in USA ti prendono le impronte, si le prendono a tutti, neri rossi e verdi, turisti e business men e io non mi sono sentito discriminato).
Un paese dove si elimina ciò che non va e si cercano vie alternative.
Per questo la crisi dei mercati è molto importante, e secondo me, sarà ancora lunga, ma non sarà la fine del mondo, e tantomeno la fine del mondo occidentale, il gigante malato sta distruggendo per ricreara, e se si metterà a lavorare seriamente per lo sviluppo delle energie alternative, state pur certi che nel giro di 3/4 anni ne vedremo delle belle. Il prossimo mercato toro sarà dei titoli dell'energia, ma non dei petroliferi, della nuova energia.
Nessun commento:
Posta un commento