mercoledì 16 maggio 2007

I FURBONI DELLA NOSTRA ITALIA

TRATTO DA
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IL REGNO LOMBARDO VENETO VUOLE GENERALI


La possibile fusione Unicredito Capitalia diventa ogni giorno piu' possibile...
Sui giornali oramai non si parla d'altro e sotto decine e decine di aspetti, fra i quali…
-Il ruolo economico del nuovo presidente francese contrario, per ora alla fusione Unicredito/Soc Generale.
-Bollore’ e i soci francesi di Mediobanca preoccupati degli equilibri all’interno di Mediobanca e Generali
-Bazoli, Intesa e il timore di perdere influenza su Generali.
-L’arrivo di Costamagna come consulente di Capitalia (uomo vicino sia a Prodi che a Draghi)
-Le possibili ricadute su un altro centro di potere, quale RCS
- Le conseguenze sul controllo di Mediobanca e quindi l’esigenza ancor piu’ forte di introdurre il modello di governance Duale.
E chi piu’ ne ha piu’ ne metta…….
Io vorrei invece soffermarmi su alcuni interessanti intrecci lombardo veneti che hanno trovato sfogo con la fusione fra Palladio e Fingruppo.
Poco o nulla questa fusione ha a che fare con la possibile fusione fra Unicredito e Capitalia, ma potrebbe avere importanza per i futuri assetti di Generali.
Nel capitale di Fingruppo figurano 111 imprenditori lombardi e nel libro soci di Palladio vi sono numerose famiglie venete di peso. L'aggregazione tra Fingruppo e Palladio, annunciata nella generale sorpresa il 23 aprile, genererà un polo capace di mezzi propri per un miliardo di euro e di gestire attività, rappresentate soprattutto da partecipazioni e fondi di private equity, per circa 2,5 miliardi di euro.
Il Nordest ricompare da protagonista sulla scena finanziaria, dopo la stagione dello scorso decennio incardinata sul creatore di Antonveneta, Silvano Pontello.
Basti ricordare il ventaglio di partecipazioni in società quotate detenute da Fingruppo direttamente (Banca popolare italiana, Ubi, Asm), oppure tramite Hopa (Telecom, Unipol, Mps, BiosSorin, Sorin VemerSiber e via elencando). Non è di minor conto il peso specifico di Palladio, sebbene abbia sinora lavorato più a societa’ non quotate (nel catalogo compaiono le pantofole De Fonseca, i motori per elettrodomestici Acc, i negozi di software Buffetti). L’avvicinamento alla grande finanza quotata è avvenuta un mese fa con l'acquisizione dello 0,5% di Generali, unendo le forze con Finanziaria Internazionale e con la famiglia Amenduni .
Ma andiamo per piccoli passi.
Innanzitutto l’uomo che potrebbe essere uno degli artefici di questa fusione e’ Claudio Zulli. Vediamo chi e’.
E’ un commercialista affermato. Il suo studio si chiama Studio Zulli ,Tabanelli e associati. Ha tre sedi, una a Milano, le altre due pero’ sono molto molto particolari. Infatti la seconda sede e’ a Brescia in Corso Zanardelli 32. Nella stessa sede della GP Finanziaria, la societa’ di Gnutti. E’ ben noto che Zulli e’ da sempre il commercialista di Gnutti.
La terza sede e’ a Vicenza e guarda caso…. allo stesso indirizzo della Palladio Finanziaria.
Non solo per una questione di indirizzi, ma soprattutto di rapporti, Claudio Zulli potrebbe essere uno dei principali artefici dell’unione fra Fingruppo e Palladio
Altre cose rilevanti dello studio Zulli.
Il suo studio e’ associato allo studio di Tremonti. I due personaggi hanno ottimi rapporti. Zulli e’ stato inoltre sindaco alla Marcolin. Palladio Finanziaria aveva una quota dell'8,1% della societa’ di occhiali veneta. La quota fu acquisita nel 2002. Nel 2004 Palladio vendette la quota. Poche settimane dopo Marcolin comunico’ al mercato di aver rotto il contratto con Dolce Gabbana. Il titolo crollo’ in borsa.
Zulli, sindaco di Marcolin, assistette poi la famiglia nell’operazione che vide entrare nell’azionariato Diego della Valle. Palladio fu indagata successivamente di insider trading.
Una volta ipotizzato il legame che unisce Gnutti e Lonati da un lato e Palladio dall’altro, (ovvero Claudio Zulli) cerchiamo di vedere chi sono i principali azionisti di Palladio.
9,9% Efibanca (Banca Popolare Italiana)
9,9% Veneto banca (vincenzo Consoli)
51,9% Solux Spa (Meneguzzo e Drago)
27,1% le famiglie Spillere, Bocchi, Bernardi, Ricci (tramite Almaf)
Nel CDA di Palladio siedono fra gli altri..Roberto Ruozi, Franca Benetton, Maurizio Amenduni.
Altra figura importante in questa partita a scacchi e’ Alessandro Ricci che, tramite la Almaf (societa’ posseduta da Ricci e Strazzera) e’ azionista rilevante di Palladio nonche’ membro del comitato esecutivo.
E’ interessante il legame che unisce Strazzera a Ricci.
Strazzera e’ una famiglia di commercialisti con il pallino della finanza.
Da sempre vicini e soci di Mediobanca e Ligresti (sono i loro commercialisti) ebbero un peso determinante, come azionisti, al tempo della Montedison.
La loro cassaforte e’ la Serfis. Serfis risulta oggi avere una quota del 10% in Italmobiliare (di Pesenti).
Lo stesso Pesenti pero’ e’ risultato molto contrariato dalla fusione fra Palladio e Fingruppo (vedi una sua intervista rilasciata al sole24 ore).
Questo potrebbe forse significare una possibile rottura, all’interno del salotto Mediobanca fra la corrente Pesenti e gli Strazzera.
Torniamo a Ricci che ricordiamo fu in parte coinvolto nella scalata alla Popolare di Crema, da parte di Fiorani. Il legame fra Ricci e Fiorani risale a tanti anni or sono. La famiglia Ricci consegno’ all’opa su Popolare di Crema 34.000 azioni.
La Almaf invece compro’ molti titoli Snia poco prima del lancio dell’Opa da parte di Gnutti.
In Palladio c’e’ anche l’imprenditore Amenduni, (che detiene in Ferax lo 0,51% del capitale di Generali). Amenduni ricordo che era molto vicino a Consorte durante la scalata BNL.
Infine Roberto Ruozi, presidente di Palladio..e’ stato consulente tecnico per molte operazioni di Fiorani, fra le quali la perizia per l’acquisizione della Carispa bolzanina. Fiorani conosceva molto bene Doris (il quale consegno' i suoi titoli di Antonveneta a Fiorani) e Ruozi e’ presidente di Mediolanum.
La Banca Popolare Italiana controlla Efibanca che controlla il 9,9% di Palladio e il 7,45% di Hopa.
Per finire…Divo Gronchi e’ stato scelto per sostituire Fiorani. Ebbene, sara’ un caso, ma Gronchi era direttore generale della Banca popolare di Vicenza! Quella Popolare gestita da Zonin, che al tempo si espresse chiaramente a favore della Italianita’ di Antonveneta.
Veneto banca, che recentemente ha acquisito la Popolare di Intra, e’ socia di Palladio con un 9.9% e si e’ espressa a favore dell’integrazione Palladio/Fingruppo.
Unipol e’ azionista Hopa, da sempre contraria a vendere Fingruppo alla Mittel di Bazoli si e’ espressa, tramite Salvatori, molto favorevole alla fusione Lombardo Veneta.
Ai tempi dei furbetti del quartierino, dietro ai Fiorani, Gnutti, Coppola e Consorte c’era mezza Italia… che faceva il tifo....Carige, Gavio, Caltagirone, Bonsignore, Benetton, Palenzona, Doris, Berlusconi, La Lega, Pop. Vicenza, Veneto Banca, gran parte della finanza del nord est, Amenduni, ecc ecc.
Molti di questi soggetti hanno, oggi, partecipazioni in Mediobanca o Generali e soprattutto alcuni di loro hanno aumentato la loro quota negli ultimi mesi.
Lo scettro di Pontello cerco’ allora di essere afferrato, senza successo, da Fiorani, oggi gli stessi imprenditori, politici e finanzieri continuano a cercare un valido sostituto. Per ora Palladio e’ un importante passo verso l’incoronazione di un Meneguzzo o di un Drago nei prossimi anni.

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