martedì 11 ottobre 2011

ignoranza

" LA TOTALE ASSENZA DEL PUDORE, DEL SENSO DELLA MISURA E,L'INCAPACITA DI UN GIUDIZIO AUTOCRITICO E ANALITICO, SONO LE CARATTERISTICHE CHE PORTANO L'IGNORANTE, A PERCORRERE STRADE, UN TEMPO, BATTUTE DA UOMINI GIUSTI E ONORABILI.
L'INTELLIGENZA, E' UN VALORE CHE,OGGI,IN MOLTI CREDONO DI POSSEDERE, PEGGIORANDO,ULTERIORMENTE, LA LORO CONDIZIONE DI SOMARI.fURBIZIA NON E' INTELLIGENZA MA LA SUA CONTRAFFAZIONE.
l'IGNORANTE MODERNO, E' UN UNDIVIDUO PIGRO, SIA SOTTO IL PROFILO MENTALE, CHE DELL'ATTIVITA' FISICA, AFFETTO DA MENZOGNA CRONICA E DA UN TIPO DI LOGORREA, AD INNESCO AUTOMATICO.LA SUA PIGRIZIA, E' INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALLA QUANTITA' DIN PAROLE CHE RIESCE AD EMETTERE.L'IGNORANTE PURO, RIESCE A PARLARE PER ORE, SENZA UN VERO MOTIVO RAZIONALE E RAZIONABILE.CONTESTA QUALSIASI COSA, NON AVENDO, LUI,NULLA DA PROPORRE.
IGNORANTE NON E' CHI NON SA SCRIVERE E NON SA LEGGERE, MA CHI NON SA ZAPPARE, SEMINARE E RACCOGLIERE.IGNORANTE E' CHI NON SA INTERPRETARE IL CIELO,LE ONDE DEL MARE, E IL VENTO MAESTRALE.
L'IGNORANTE HA CONVERTITO L'INTELLIGENZA IN FURBIZIA,LA LICENZA IN LIBERTA' E LA VERITA' IN MISTIFICAZIONE.
QUESTI SOGGETTI, OGGI, SEMPRE PIU' COMUNI, SONO IL PRODOTTO DELLA SOTTOCULTURA CONSUMISTICA E DERESPONSABILIZZANTE CHE,NELLE POTENZIALITA' DEGLI INDIVIDUI A RISCHIO, TROVA TERRENO DI COLTURA, PER ATTUARE IL SUO PROGETTO, DI MANIPOLAZIONE MENTALE.
LE PROMESSE DI SUCCESSO, DI FACILI GUADAGNI,DI ETERNA BELLEZZA, UNICITA' E IMMORTALITA', INTERVENGONO SULLE MENTI DEBOLI IN FORMA DESTABILIZZANTE, ALTERANDONE L'OGGETTIVITA',L'IMPARZIALITA' E LA CONSAPEVOLEZZA.VALORI MORALI E PRINCIPI ETICI, VISSUTI COME DEI VERI E PROPRI OSTACOLI E INCIDENTI DI PERCORSO, SONO STATI RIMOSSI E CANCELLATI, PER DARE EFFICACIA ALLE LUSINGHE DELLE SUADENTI RIRENE DEL LIBERISMO RELATIVISTA.LA FORZA DI VOLONTA' CHE, IN PASSATO, AVEVA LA FUNZIONE, LO SCOPO E LA POTENZA DI PRODURRE DIVERSITA' E MERITO, E' VENUTA MENO.
L'UOMO SENZA LA VOLONTA' E' RELEGATO DENTRO UN LABIRINTO DI PAROLE IN VIRTU' DELLE QUALI SI PREFIGGE, ATTRAVERSO UN' ANALISI DI NATURA OPPORTUNISTICA, DI TROVARE UNA MOTIVAZIONE LOGICA ALLA SUA CONDIZIONE DI PARASSITA DELLA SOCIETA'
QUESTO INDIVIDUO, OLTRE AD ESSERE UN PESO PER LA COMUNITA', E' UN ESEMPIO NEGATIVO PER IL SUO STESSO NUCLEO FAMILIARE CHE, PER EMULAZIONE, ASSIMILERA' L'IMMAGINE DISTORTA DI TALE ATTEGGIAMENTO, COME LEGITTIMA ED AUSPOICABIULE.
PER QUESTO TIPO DI INDIVIDUI, IL CONFINE TRA LA FINZIONE E LA REALTA', VIENE AZZERATO, INCORRENDO,COSI',NEL SERIO RISCHIO DI NON SAPER PIU' DISTINGUERE L'UNA DALL'ALTRA.
L'UOMO PARTOTITO DALLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E' SOGGETTO AD UNA PARTICOLARE IGNORANZA E SCHIAVITU', UNICHE NELLA STORIA DELL'UOMOE IN PARTICOLARE, L'INDIVIDUO IPERTECNOLOGICO DEGLI ULTIMI DECENNI, CHE E' TOTALMENTE DIPENDENTE DAL SISTEMA BESTIA.
QUEST'UOMO NON E' IN GRADO DI PROCURARSI CIBO, DI SCALDARSI, DI PRODURRE ALIMENTI, DI SOFFRIRE E DI DECIDERE.
E' IL RISULTATO DI UNA PERVERSA OPERAZIONE DI LAVAGGIO MENTALE CHE,IN BREVE TEMPO, SI E' ATTESTATA COME CARATTERE GENETICO.
L'HABITAT CHE CIRCONDA IL BAMBINO FIN DALL'ALBA DELLA SUA VENUTA AL MONDO,CONDIZIONA PER SEMPRE IL SUO DOMANI.TELEVISIONE,VIDEOGIOCHI,TELEFONIN O,PLAY STATION, LO DERESPONSABILIZZANO DI OGNI SFORZO DI ANALISI INTRPSPETTIVA E DI IMMAGINAZIONE.
NEL FRATTEMPO IL SISTEMA SI FREGA LE MANI, SAPENDO CHE UN ALTRO POLLO E' ENTRATO NELLA GABBIA, E CHE FUORI DI PRIGIONE NON E' PIU' IN GRADO DI SOPRAVVIVERE.
GLI INDIVIDUI OMOLOGATI NELLA NS EPOCA NON SONO CHE POLLI IN BATTERIA.
IN QUESTA GABBIA, CI SONO ENTRATI VOLONTARIAMENTE, DOPO AVERLA LORO STESSI COSTRUITA, RECIDENDO OGNI RAPPORTO CON IL MONDO DEGLI SPIRITI.LA LORO CONOSCENZA, E' LIMITATA ALLA'AREA OCCUPATA ALL'INTERNO DEL LOCULO METALLICO, DOVE TUTTI TRASCORRONO UNA VITA APPARENTE.QUESTO TITPO DI SCHIAVITU' PRIVA L'IGNORANTE SENZA VOLONTA', DELL'ALBA E DEL TRAMONTO, COSTRINGENDOLO AD UN'ESISTENZA LIMBICA, A MEZZ'ARIA FRA UN PRESENTE ASSENTE E UN DOMANI INESISTENTE
PER TANTO , DOBBIAMO RIAPPRIOPARCI DELLA CONOSCENZA DEL PASSATO, DELLE CERTEZZE, E DEI PARAMETRI DI GIUDIZIO NECESSARI PER L'AUTODETERMINAZIONE, COME ESPRESSIONE DI LIBERTA' POSITIVA.DIVERSAMENTE, IL RELATIVISMO DILAGANTE, CI SOMMERGERA' COME UNO TSUNAMI, E NON CI SARA' UN DOMANI, NE PER NOI, NE PER I NS FIGLI E NIPOTI.

domenica 25 settembre 2011

VALUTAZIONE TITOLI

o leggetevi B. Graham e la teoria del NCAV. Valutate solo le attività correnti, ignorate quelle a lungo termine, la cassa varrà pure 100, ma gli accounts receivable 70/80 non 100, il magazzino qui assente 30/50 non 100, gli immobili che normalmente valgono meno dei prezzi di mercato non contateli, sottraeteci le passiività finanziarie gonfiandole addiritturà un po' (magari delle future perdite edei costi di liquidazione). Avrete ottenuto un valore minimo intrinseco al di sotto del quale difficilmente potrà andare e potrete mantenere per il lungo periodo con un buon margine di sicurezza per i vostri investimenti. Il BV non dice nulla, perchè gli asset sono gonfiati e a volte ineseigibili, le passività mai minori di quanto dichiarato. Il valore di mercato delle attività molte volte è inferiore q quello iscritto a bilancio, per le tensioni di mercato, la scarsa liquidità, il rifiuto delle banche a finanziare operazioni rischiose.

venerdì 23 settembre 2011

Hanno creato la crisi economica globale apposta per creare il caos globale e un’apertura politica globale per far entrare la loro schiacciasassi globale chiamata governo mondiale.
Di Saman Mohammadi
The Excavator
Mentre ci dirigiamo verso il crollo del 2011, il collasso economico e politico di ogni nazione in Occidente sta avvenendo esattamente secondo i piani. Il destino dell’Occidente viene determinato nelle ombre della storia da parte delle banche dall’inferno che gestiscono l’America e l’Unione europea.
Una volta che la verità sulla crisi economica globale sarà pienamente compresa dai popoli delle nazioni, ci saranno non solo rivolte per le strade e i negozi saranno bruciati, ma anche catastrofi politiche, rivoluzioni, impiccagioni pubbliche dei leader politici, e una sofferenza insopportabile.

La verità è che i paesi in Europa e altrove non vengono salvati, essi vengono ridotti in schiavitù attraverso il debito da una classe internazionale di banchieri ladri e banditi protetti dai governi che controllano il FMI, la Banca Mondiale, la Federal Reserve Bank, ed altre banche a gestione privata.
Hanno creato la crisi economica globale apposta per creare il caos globale e un’apertura politica globale per far entrare la loro schiacciasassi globale chiamata governo mondiale.

I banchieri dall’inferno stanno lavorando ad un grande progetto politico, che è quello di utilizzare le moderne tecnologie e  conoscenze scientifiche per creare una nuova Babilonia su scala globale, sulle rovine della civiltà occidentale e dell’America.
Quando il colpo finale contro lo Stato nazione e la libertà occidentale sarà inferto dai banchieri criminali e dalle società multinazionali, saranno scavate fosse comuni e saranno utilizzati campi di detenzione per i prigionieri politici.
Le nazioni che si oppongono all’autoritario nuovo ordine mondiale, vengono diffamate  in qualsiasi forma dalla stampa internazionale. L’Iran viene chiamata la nuova Germania nazista perchè resiste agli obiettivi egemonici del nuovo ordine mondiale in Medio Oriente.
E, ultimamente, la Germania è stata indicata come il Quarto Reich perché il suo popolo esercita i suoi diritti democratici e si rifiuta di dare altro denaro alla totalitaria Unione Europea e alle corrotte banche internazionali.
La giornalista irlandese/australiana Jane Burgermeister dice che il popolo della Germania è in rivolta contro l’Unione europea, perché non vuole essere saccheggiato e distrutto dalle banche come la Grecia e altre nazioni europee.
L’opinione pubblica tedesca e molte delle élite del paese, compresi gli organismi rappresentativi delle imprese manifatturiere, si oppongono ad ulteriori salvataggi delle banche sulla base del fatto che esse impongono giganteschi debiti bancari ai contribuenti, rovinando le finanze pubbliche e distruggendo l’economia reale.
Un nuovo sondaggio mostra che il 90% delle persone ora si oppone ai piani di un nuovo finanziamento, perché il salvataggio della zona euro non aiuta a risolvere il problema del debito. L’85% ha dichiarato che le banche dovrebbero essere costrette ad accusare il colpo se un paese diventa insolvente.
E’ bello vedere che la Germania si è fatta carico del proprio destino. Tutte le nazioni devono fare altrettanto perché il sogno totalitario di un nuovo ordine mondiale  dittatoriale che è al centro dell’agenda globale delle banche sarà il peggior incubo dell’umanità.
Il poeta americano Ezra Pound divideva le banche  in due categorie: le banche dall’inferno che praticano l’usura e creano incubi per le nazioni, e le banche dal paradiso che non praticano l’usura, ma invece prestano denaro in modo che le imprese possano funzionare normalmente e possano fare un gran lavoro. Pound ha detto:
“Esistono due tipi di banche: il Monte dei Paschi e i diavoli.
Le banche costruite per la  beneficenza, per la ricostruzione, e le banche create per far leva sul popolo “(Pound: Selected Prose; Pg. 176)..
Il Monte dei Paschi di Siena , la più antica banca esistente al mondo, è stata creata nel 1472 dai Magistrati della Repubblica di Siena e non consentiva la pratica dell’usura. E’ stato ormai comunemente compreso nella seconda Età dei Lumi occidentale che l’usura è una tassa sul popolo, sul governo e sugli affari che viene incassata da corrotti banchieri privati ​​che controllano le banche centrali private e creano denaro dal nulla.
Pound ha detto che il monopolio del credito è stato la base di tutte le altre operazioni monopoliste che affondano le nazioni e privano le persone della ricchezza, scrivendo:
“I vari monopoli, che culmineranno con il monopolio della moneta stessa, chiave di tutti gli altri monopoli, erano e sono, monopoli di sfruttatori”. (Pound:. Selected Prose, Pg 176).
Quello che inseguono gli insidiosi banchieri di Londra e New York non è il denaro, ma il monopolio politico sulla storia e sull’umanità. La loro grande passione è il potere, e il loro più grande strumento di guerra è il debito.
Quando le bombe cadono sulle nazioni le persone possono sentire e vedere che sono in guerra e chiedere vendetta contro gli autori della violenza. Ma quando viene usato il debito contro una nazione, i politici comprati tacciono e ci vogliono generazioni prima che la popolazione si risvegli dal suo sonno.
L’America è stata conquistata da quest’arma silenziosa chiamata debito dopo che il nemico subdolo ha sequestrato la sovranità finanziaria degli Stati Uniti nel 1913. I banchieri hanno rovesciato il sistema costituzionale bancario che i padri fondatori avevano  istituito dopo la vittoria contro l’Impero Britannico e lo hanno sostituito con la definitiva banca dall’inferno, la privata Federal Reserve Bank.
Pound ha detto che la banche dall’inferno sono sanguisughe e predatori che trattano gli esseri umani come riserva di sangue da utilizzare e succhiare. Egli ha scritto:
“Le banche sono l’inferno, da quanto ci riporta la documentazione, hanno avuto inizio come bande di creditori, associate per strangolare fino all’ultima oncia di profitto dei loro debitori”. (Pound:. Selected Prose, Pg 270).
Anche altri poeti hanno gettato i banchieri usurai nella stessa luce oscura e hanno confrontato il banchiere al diavolo. Il poeta tedesco Goethe ha diffidato dall’uso della carta moneta. Nel suo libro, Gli Studi Scientifici, ha detto:
“Ci sono diversi tipi di denaro: oro, argento e monete di rame, o carta moneta. Le monete sono terribilmente reali, la carta moneta è solo convenzione.”. (Goethe:…. Gli studi scientifici Editori Suhrkamp 1988 New York, pubblicato e tradotto da Douglas Miller Pg 26..).
Douglas Miller, l’editore e traduttore in inglese de Gli studi scientifici di Goethe, ha scritto:
“Le opinioni negative di Goethe sulla carta moneta si riflettono nella parte II del Faust, dove Mefistofele convince l’imperatore a introdurre la carta moneta basata sul valore di un tesoro sepolto da scoprire. Questo piano si rivelerà più tardi rovinoso per l’impero.” (Pag. 322).
Goethe creò Mefistofele, che impersona il diavolo nel suo lavoro teatrale Faust, il venditore di carta moneta. Il punto  è che fare soldi dal nulla, supportandolo con nulla, e prestarlo alle persone con gli interessi è male.
I diavoli del sistema bancario occidentale convinsero il Faust d’America, il presidente Woodrow Wilson, a far approvare il Federal Reserve Act nel 1913 e a segnare con una firma  il destino del suo paese.
Fin dal 1913, l’America è stata sotto l’incantesimo del male e trascinata nel buio. L’epoca dal 1913 ad oggi deve essere ricordata come l’età dell’Inferno, che ha incluso due guerre mondiali non necessarie, inutili depressioni economiche, e una sofferenza di massa inutile.
Ma questa lunga era di oscurità e ignoranza collettiva sta finendo. L’America è sveglia dopo essere stata messa a dormire per un secolo. Le menzogne ​​e gli  inganni su cui si fonda il Sistema della Federal Reserve si stanno sgretolando in polvere.
Alan Greenspan, Ben Bernanke, e gli altri servitori di Satana hanno perso il loro fascino sulla psiche americana e sul sistema bancario globale. Le loro malefiche politiche economiche progettate per portare benefici ai pochi associati a spese dei molti ignoranti non possono più essere camuffate come buone.
Alex Jones ha dato un importante messaggio sul suo programma radiofonico il 13 settembre 2011, dicendo:
Siamo in grado di sconfiggere questo male. E abbiamo intenzione di sconfiggerlo raggiungendo gli impostori, i burocrati, i tecnici del sistema. E chiedendo loro, ‘Vi piace il modo in cui stanno andando le cose? Pensate che una cultura della menzogna sia sostenibile? E’ questo quello che volete per i vostri figli?’
In questo periodo della storia, il messaggio di libertà economica e saggezza politica raggiunge la casa di ogni individuo, ogni famiglia e ogni nazione.
Quante più persone si rendono conto che le nostre società sono schiavizzate con l’arma del debito e delle crisi economiche che non abbiamo creato noi, ma i banchieri del male, la chiamata alla rivoluzione contro il sistema bancario attuale crescerà.
Se il male della Federal Reserve Bank e dell’intero sistema bancario che si basa sull’usura e sul falso debito non sarà distrutto come la schiavitù africana in America, allora l’umanità non sarà in grado di nutrire gli affamati e dare una casa ai senzatetto.
Dobbiamo sostituire le banche dall’inferno che hanno portato la povertà e la distruzione nel mondo con le banche dal paradiso per dare al mondo la prosperità e la libertà.
Traduzione di Anna Moffa per ilupidieinstein.blogspot.com

giovedì 8 settembre 2011

da Il Corriereblog

Il debito pubblico della Germania è superiore a quello dell'Italia PDF Stampa E-mail
Mercoledì 27 Aprile 2011 08:11
Stavolta Germania batte Italia. Nel debito pubblico. Il debito pubblico tedesco, per effetto delle revisioni contabili adottate da Eurostat (che Il Sole 24 Ore aveva anticipato alcune settimane fa), è aumentato di colpo nel 2010 di ben 319 miliardi di euro. Si è innalzato così a 2.080 miliardi, primo debito europeo ad andare oltre la soglia dei 2mila miliardi, sorpassando a tutto gas quello italiano.
La notizia è ora ufficiale. Eurostat, con la prima notifica del 2011, ha incluso nel perimetro del debito pubblico dei Paesi Ue le società veicolo che si sono fatte carico dei salvataggi delle banche pericolanti durante la crisi. Ciò ha comportato per la Germania le conseguenze negative maggiori perché il suo debito pubblico in rapporto al Pil è cresciuto dal 73,5% del 2009 e dal 75,7% inizialmente previsto fino allo scorso ottobre per il 2010, al ben più corposo 83,2% definitivo annunciato ieri. Quello tedesco è dunque diventato il terzo debito pubblico lordo più alto del mondo in valore assoluto, scavalcando di 236 miliardi quello dell'Italia, sceso al quarto posto.
Anche il debito pubblico della Gran Bretagna del 2010, previsto in autunno dalla Commissione europea pari al 77,8%, è stato elevato all'80% del Pil. Per non parlare delle "passività contingenti" accumulate da molti Paesi durante la crisi, cioè di quelle garanzie ed emissioni a favore delle banche che per il momento non sono considerate debito pubblico ma che potrebbero diventarlo in futuro, anche soltanto in parte, se le cose dovessero andare storte. Nel 2010 l'Eurostat ha stimato tali "passività contingenti" pari al 24,7% del Pil per la Gran Bretagna, al 125% per l'Irlanda, al 25,1% per la Grecia, al 15,9% per il Belgio, al 5,6% per la Spagna e al 2,8% per la Germania. L'Italia, per inciso, non ha "passività contingenti" di questo tipo.
Se il debito è una specie di crescita "rubata al futuro", cioè alle generazioni che ci seguiranno, è fondamentale capire quanto sta accadendo in questi anni come conseguenza di quella crisi mondiale nata in America i cui mali non sono stati ancora del tutto estirpati, come evidenziato anche in questi giorni dalle inchieste del Sole 24 Ore sul proliferare incontrollato degli strumenti finanziari. Tra le conseguenze della crisi, nata dall'eccesso di debito privato (negli Stati Uniti come in Spagna, in Irlanda come in Gran Bretagna) non vi sono state solo le cadute dei Pil e l'aumento dei disoccupati in tutto il mondo, ma anche la perdita di enormi quote di ricchezza netta delle famiglie, i disastri bancari e i successivi costi pubblici che essi hanno comportato.
Qualche giorno fa il Fondo monetario internazionale nel suo ultimo "Fiscal monitor" ha previsto che nel 2016 il debito pubblico lordo americano toccherà il 112% del Pil: sarà, cioè, non molto distante dai livelli dell'Italia. Tuttavia, il nostro Paese ha i conti delle famiglie in ordine mentre in America essi non lo sono affatto, essendo tuttora completamente sgangherati ad oltre due anni e mezzo dallo scoppio della "bolla" dei subprime. La Germania aveva sinora gestito con una certa "riservatezza" i dissesti dei suoi istituti bancari, ma alla fine i nodi sono venuti al pettine (e forse ancora non del tutto a giudicare dalla riluttanza delle banche dei Länder a sottoporsi agli stress test). Da ieri non soltanto il debito pubblico americano, su cui Standard and Poor's ha recentemente acceso i riflettori, ma anche quello tedesco è diventato ufficialmente un po' più "italiano".
L'Italia, con il debito pubblico della Prima repubblica, aveva "rubato" a se stessa molta della sua crescita futura: un furto di cui ancora oggi scontiamo le conseguenze. Ma è da quasi un ventennio che il nostro Paese ha bloccato la corsa del suo debito pubblico, il cui rapporto con il Pil prima è sceso per poi risalire in questi ultimi anni più che altro per effetto della diminuzione del Pil. Sono ora gli altri Paesi a rubare a se stessi crescita futura con il debito. Prima l'avevano abbondantemente fatto con i debiti privati, che restano assai elevati. Adesso da quei debiti privati origina come conseguenza anche un aumento, senza precedenti in tempi di pace, del debito pubblico.
Nel 2010 il deficit/Pil italiano è stato pari al 4,6%, non molto superiore a quello tedesco, pari al 3,3%, contro il 7% della Francia, il 9,2% della Spagna, il 10,4% della Gran Bretagna e il 10,6% degli Stati Uniti. Ma quasi tutto il deficit dell'Italia consiste nel pagamento degli interessi sul debito pregresso: è ancora, cioè, una conseguenza di quella crescita futura che avevamo rubato alle nuove generazioni negli anni 80. Gli altri Paesi, invece, stanno rubando ora ai loro giovani la crescita futura, come mostrano chiaramente i bilanci primari previsti dall'Fmi per il 2011. Infatti, quest'anno l'Italia sarà l'unico Paese del G-7 a presentare un avanzo primario (0,2% del Pil). Tutti gli altri Stati, dopo i già disastrosi 2009-2010, avranno ancora dei deficit primari, nella maggior parte dei casi assai consistenti: Stati Uniti (9%), Gran Bretagna (5,5%), Francia (3,3%), Giappone (8,6%), Canada (4,1%), Germania (0,3%).
Crescere è indubbiamente importante ma nell'era post-Lehman Brothers tenere in ordine i conti non lo sarà di meno.
Marco Fortis - Il Sole 24 Ore - 27 aprile 2011

domenica 21 agosto 2011

SITUAZIONE PAESE DEL MONDO

http://www.google.it/publicdata/explore?ds=d5bncppjof8f9_&met_y=ny_gdp_mktp_cd&idim=country:ITA&dl=it&hl=it&q=pil+italia#ctype=l&strail=false&nselm=h&met_y=ne_imp_gnfs_zs&scale_y=lin&ind_y=false&rdim=country&idim=country:ITA:ALB:BEL:KOR:CUB:DNK:ETH:FRA:DEU:JPN:GRC:IRQ:MDV&ifdim=country&hl=it&dl=it


venerdì 22 luglio 2011

NEW CHANGE WORLD

DAL BLOG IL FARO

giovedì 28 agosto 2008

PostHeaderIcon L' Euro, l' Amero, l' Asio e il Mandela d' oro


Buon giorno a tutti,
Oggi vorrei fare il punto di come sta procedendo il piano per creare un unico governo mondiale da parte del New World Order. Naturalmente, questo è un percorso che deve passare prima attraverso la fusione degli stati nazionali in grandi comunità continentali, proprio come sta avvenendo sotto i nostri occhi, ma forse non sappiamo proprio tutto.
Conosciamo l'Unione Europea naturalmente, nata col Trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 (entrato in vigore il 1° novembre 1993), ma non esiste solo la "grande €". Innanzitutto esiste l'Unione Africana che nasce il 9 luglio 2002 a Durban, in Sudafrica sulla falsariga istituzionale dell' Ue, dunque con un Parlamento, una Corte, una Banca, una Commissione, e in futuro una moneta unica battuta da un Fondo Monetario africano e un esercito continentale. Proseguiamo con l' Unione Sudamericana delle Nazioni o Unasur il cui atto costitutivo è la Dichiarazione di Cusco sulla Comunità delle Nazioni del Sud America siglato il l'8 dicembre 2004, su ispirazione dell'UE.Partecipano attivamente tutti i paesi eccetto Messico (e poi spiegheremo perchè), Nicaragua e Panama che saranno comunque osservatori. C'è da dire che ad ogni modo questi paesi non fanno parte del Sud America, bensì dell'America Centrale.
Idem come sopra anche per i cugini sudamericani che entro breve prevedono, tra le priorità, la creazione di un Parlamento comune, di una moneta comune, di un esercito comune e di un Fondo Monetario comune.
Spostandoci ad Oriente abbiamo Il Dialogo per la Cooperazione Asiatica (Asia Cooperation Dialogue, ACD), nata tra il 17 e il 20 settembre 2000 durante la Prima Conferenza Internazionale dei Partiti Politici Asiatici, tenutasi a Manila. L 'ACD comprende attualmente 30 stati dell’Asia, giaà appartenenti ad altri tentativi più circoscritti di unirsi in un' unica forza come l’Organizzazione della Cooperazione Centro-Asiatica o la Comunità Economica Eurasiatica. Indovinate quali sono gli obiettivi primari dell' ACD? saranno forse un parlamento unico, una sola moneta (l' Asio), un esercito unico e un Fondo Monetario comune...?Avete proprio ragione ragazzi.
Veniamo ora alla più inaspettata e quindi prima in classifica...Signore e Signori...l' Unione Nordamericana(NAU). Dovete sapere che il 25 marzo 2005 a Waco in Texas, George W.Bush assieme al Presidente messicano Fox ed il Primo Ministro canadese Martin, ha siglato il Patto per la Sicurezza e la Prosperità (SPP)(questo è il sito governativo ufficiale). Pochi l'hanno saputo e molto poco se ne parla, forse perche questo trattato che prevede i soliti obiettivi di costituire un esercito, un Fondo Monetario, un parlamento e una moneta unica, l' Amero, è stata firmata senza che il presidente Bush (e suppongo anche i suoi omologhi) ne avessero il potere. Non è stato fatto un referendum, non è stato posto il problema pubblicamente, niente di niente. Dibattiti e proteste avrebbero potuto frenare la cosa, mentre i volponi transoceanici hanno deciso che forse era meglio dirlo a cose fatte. L' agenda naturalmente corre come il vento, infatti i membri del SPP si sono incontrati molte volte da allora, siglando accordi sempre più vincolanti ed entro pochi anni, molti meno di quanto possiamo immaginare visto la velocità del processo fin'ora, gli USA come li conosciamo oggi non esisteranno più, ci sarà solo un'unica supernazione che spenderà Ameros. Qui trovate il pdf scaricabile dal sito ufficiale del SPP dove si trovano parecchie informazioni interessanti su come e dove andremo a parare nel prossimo e immediato futuro. Chiudo con una citazione dell'ex Presidente della Federal Riserve Paul Volcker (la trovate se e guardate nella parte superiore del sito web dell'Associazione per una Singola Valuta Globale) che dice: "Un'economia globale richiede una valuta globale". SGCA è "dedicato all'obiettivo di introdurre una singola valuta globale entro il 2025... controllata da una singola banca centrale internazionale". Ho già indicato che sulla copertina dell'Economist del 9 giugno 1988 c'è un'immagine della "Fenice", una valuta globale la cui introduzione è suggerita per il 2018.
Sta avvenendo tutto sotto i nostri occhi e non parlo solo dell' idea di unire il mondo sotto un unica bandiera, che per altro sarebbe auspicabile per la pace sulla terra, bensì dei modi e degli scopi reali di chi ha attivato questo meccanismo, che doveva avvenire in un tempo molto più lungo e in un clima di collaborazione. Il risultato è che per velocizzare questo processo e garantirsi il controllo totale sono necessarie guerre e azioni di forza, nonchè pesantissime limitazioni della libertà individuale. Questa gente si serve di un nobile fine per poter arrivare a controllare TUTTO ciò che esiste, dall'economia all'informazione, dal potere alla religione, fino al controllo totale dell'individuo. Il loro pensiero è che sia meglio un'umanità tenuta sotto costante controllo e guidata da un' èlite di intellettuali appartenenti al mondo dell' economia e delle banche (vedi dichiarazioni di Tremonti), che un mondo di stati nazionali; naturalmente i risultati sono tristemente evidenti, senza scomodare, per ora, l'inquietante presenza del cuore esoterico legato a sette segrete e rituali massonici, di questo gruppo di persone. Apriamo gli occhi che è ora, stiamo solo facendo il loro gioco ammazzandoci fra di noi per i loro scopi.
Come in alto, così in basso..

lunedì 18 luglio 2011

ATTACCO ALL'ITALIA ATTO SECONDO


ATTACCO USA ALL’EUROPA (INTERVISTA A WEBSTER G. TARPLEY)

DI STEFANIA LIMITI
cadoinpiedi.it

La soffiata di Tarpley: in una riunione del 2008 è stata decisa la crisi europea, per evitare che il biglietto verde crollasse. Gli sciacalli hanno puntato tutto sui Credit Default Swaps

Abbiamo di nuovo scelto Webster G. Tarpley per approfondire uno dei più temi urgenti di questi giorni, l'attacco speculativo all'euro e i suoi effetti su alcuni paesi, tra cui l'Italia. Tarpley, infatti, oltre ad essere un profondo conoscitore del sistema finanziario internazionale è, soprattutto, un osservatore di assoluta indipendenza e paladino delle battaglie contro tutte le oligarchie, come è possibile constatare dalle sue opere (tra le quali segnaliamo, per l'attinenza al tema, il recentissimo Obama dietro la maschera: golpismo mondiale sotto un fantoccio di Wall Street). Le sue sono caratteristiche essenziali, dunque, se si vuole scoprire dove siano le verità nascoste: per questo la prima domanda è diretta al cuore del problema:

1. Esiste un'intelligence che ha pensato e attuato il piano speculativo nei confronti dei paesi europei?

- Sì, questo era già chiaro dal febbraio 2010, quando il Wall Street Journal pubblicò un servizio su una cena cospiratoria (8 febbraio) tenuta nella sede di una piccola banca d'affari specializzata, la Monness Crespi and Hardt, alla quale parteciparono persone di grande influenza. In quell'occasione si cercavano strategie per evitare un'ondata di vendite di dollari da parte delle banche centrali ed il conseguente crollo del dollaro. L'unica maniera per rafforzare il biglietto verde passava attraverso un attacco all'euro le cui compravendite ammontavano circa a mille miliardi (one trillion) al ogni giorno: impossibile pensare ad un attacco frontale contro una moneta così forte. Quindi, gli sciacalli degli hedge funds di New York - fra cui anche certi protagonisti della distruzione di Lehman Brothers - hanno cercato i fianchi più deboli del sistema europeo e li hanno individuati nei mercati dei titoli di stato (government bonds) dei piccoli paesi del meridione europeo e comunque della periferia - Grecia e Portogallo - dove era possibile contare sulla complicità di politici dell'Internazionale Socialista al servizio della CIA e di Soros. Il mercato dei titoli di stato della Grecia è relativamente ristretto e poco liquido rispetto al Bund tedesco o al Gilt britannico (i loro bonds): una condizione ideale per una serie di vendite al ribasso, accompagnate da articoli negativi ispirati da veline di Wall Street e della City e magari a qualche valutazione pessimista delle agenzie di rating (notoriamente corrottissime come abbiamo visto nel 2007-8). Un mix che può determinare tracolli dei prezzi e un vero e proprio panico. Per aumentare il potere distruttivo di questi attacchi speculativi, si usa una forma di derivati che si chiamano Credit Default Swaps (Cds) - detti talvolta derivati di assicurazione. Con pochi soldi si può scatenare un effetto notevole al ribasso.

2. Può spiegarci meglio cosa sono questi famigerati Cds?

- Sono quelli che hanno distrutto la più grande ditta assicuratrice del mondo, l'AIG, nel settembre 2008. L'ufficio di Londra di AIG aveva emesso Cds per 3 mila miliardi di dollaro ($3 trillion), più del prodotto nazionale lordo della Francia. C'è stato un tentativo qui negli Usa di proibire o almeno limitare i CDS ma alcuni esponenti Democratici al servizio di Wall Street, Dodd e Frank , hanno bloccato il provvedimento l'anno scorso con l'aiuto dei Repubblicani reazionari....

3. Sì, ricordiamo questo passaggio, può spiegarci in termine chiari di cosa di trattò?

- Durante l'iter parlamentare dell'abbozzo di legge per la riforma del sistema finanziario, il senatore Christopher Dodd del Connecticut e il deputato Barney Frank del Massachusetts, i presidenti delle commissioni competenti, entrambi Democratici e entrambi pagati da Wall Street, fingendo di volere la riforma radicale, hanno silurato quasi ogni tentativo di proibire o limitare i derivatives. Lo hanno fatto coll'aiuto dei Repubblicani, apertamente ostili ad ogni riforma. Il risultato e' che il cancro dei derivatives continua a crescere.

4. Chiarissimo, tornando ai CDS...

- Un CDS è una scommessa (side bet) fatta da un terzo rispetto alla bancarotta o meno di un altro titolo, spesso fatta a distanza - nel caso in cui colui che fa la scommessa non e' il proprietario del titolo di cui si tratta (naked CDS). E' come scommettere su un cavallo che appartiene ad un altro. I CDS sono intrinsecamente illegali: se fossero polizze di assicurazione, bisognerebbe incriminare i venditori perché non hanno fatto le formalità legali per registrarsi come società assicuratrici, ne' hanno le riserve di capitale - chiunque può vendere CDS anche se non ha risorse ne' fondi speciali per esiti imprevisti. Se i CDS fossero giochi di azzardo, allora bisognerebbe incriminare i venditori come operatori di una bisca fuorilegge. Si potrebbe quindi colpire i CDS senza nuove leggi, solo con quelle già esistenti. Nella primavera scorsa, il ministro tedesco delle finanze Schauble ha introdotto una serie di misure contro i CDS allo scoperto (naked credit default swaps): si tratta di misure che hanno avuto un effetto positivo per la stabilità dell'euro e delle obbligazioni dell'eurolandia.

5. E le agenzie di rating?

- Per quanto riguarda le credit ratings agencies andiamo a vedere il loro ruolo nella crisi mondiale di settembre 2008, quando hanno mantenuto note di AAA per ditte come AIG, Merrill Lynch, e Lehman fino a 5 minuti prima del crollo di queste aziende. La loro corruzione era evidentissima. Adesso loro vorrebbero giudicare la solvibilità dell'Italia, e questo e' uno scandalo. I funzionari di queste agenzie dovrebbero tremare davanti al giudice togato, invece di poter mandare siluri contro grandi nazioni. Bisogna mettere queste agenzie fuorilegge per non permettere loro di fare pubblicità agli speculatori al ribasso e spargere panico fra i piccoli risparmiatori che forse credono tutt'ora nella buona fede di queste agenzie screditatissime.

6. Ci spiega che cosa significa in termini politici l'attacco all'Euro?

- Si tratta di un tentativo di esportare la depressione economica mondiale verso l'Europa, creando un caos di piccole monete che saranno facile preda alla speculazione, a differenza dell'euro che è abbastanza forte per potersi difendere. Si tratta di scaricare la crisi sull'Europa, sempre con l'idea di indebolire a tal punto l'euro da impedire a questa moneta di fungere da riserva mondiale accanto al dollaro o al posto del dollaro. Negli anni trenta la strategia inglese era quella delle svalutazioni concorrenziali (competitive devaluations) della sterlina, per esportare la crisi verso gli altri. Un approccio noto come "beggar my neighbor" - ridurre il vicino alla miseria. Oggi è la stessa strategia con i mezzi più sofisticati - fra cui, appunto, i famigerati derivati, definiti da Warren Buffet come "financial weapons of mass destruction."

7. In Italia molti ritengono che l'attacco speculativo al debito pubblico coincida con la fine della stagione di Berlusconi, c'è un legame tra le due cose?

- La grande questione che riguarda l'attacco sferrato all'Italia lunedi' 11 luglio e': perché adesso? Veramente non ci sono spiegazioni solo inerenti alla specifica situazione italiana. Una ipotesi: le zombie banks e hedge funds di Wall Street volevano seminare panico in Italia per avere più opzioni nell'eventualità di una bancarotta nazionale USA alla vigilia di Ferragosto che potrebbe scaturire dal rifiuto dei Repubblicani reazionari del Tea Party di aumentare il limite massimo dell'indebitamento dello Stato americano. In quel caso, l'unico aiuto per il dollaro sarebbe un tracollo contemporaneo dell'euro, che potrebbe benissimo cominciare dall'Italia. Bisogna tuttavia riconoscere che la cacciata di Berlusconi rappresenta da un paio di anni uno dei primi obiettivi angloamericani in Europa. Berlusconi è troppo vicino a Putin, troppo coinvolto nel Southstream pipeline, troppo indipendente da tanti punti di vista. Si vede questo nei documenti pubblicati da Wikileaks, un'operazione della CIA mirata a colpire i bersagli degli angloamericani, da Gheddafi a Ben Ali a Mubarak a Putin e la signora Rodriguez de Kirchner in Argentina. Qui da noi leggiamo che Berlusconi è il più grande amico della Russia all'interno della UE - cosa positiva per la pace mondiale a mio parere, ma intollerabile per l'impero angloamericano in fase di crollo. Gli stessi impulsi nazionalistici italiani e lo stesso mestiere dell'Italia come ponte fra l'Europa da una parte e il Nord Africa, il Medio Oriente e la sfera russa dall'altra sono presenti, sebbene in forma debole, nell'azione di Berlusconi. Purtroppo molti in Italia sono accecati dall'odio appena si tratta di Berlusconi. Io ho visto che quelli che erano accecati dal loro odio di Bush sono caduti nella trappola di Obama - vale a dire di Soros e di Rockefeller - e quelli che erano accecati dal loro odio nei confronti di Obama sono caduti nella trappola del Tea Party - vale a dire dei fratelli Koch ultrareazionari. In Italia quelli che sono accecati dal loro odio nei confronti di Berlusconi cadono fatalmente nella trappola di De Benedetti, Soros e compagnia bella.

8. Per noi Berlusconi rappresenta un ostacolo per qualsiasi forma di democrazia

- Sì, ma è meglio evitare l'odio e lavorare su un progetto positivo come una riforma economica e le misure urgenti per difendere l'economia italiana contro l'attuale attacco coordinato degli speculatori internazionali. Berlusconi è imbevuto di ideologia neoliberale. La sua è una politica ostile alla classe lavoratrice. Il suo appoggio a progetti come la privatizzazione dell'acqua è pura follia. Berlusconi appare quindi incapace di difendere l'Italia dall'ondata di rivoluzioni a colori che incombe sull'Europa. Ma prima di cacciarlo gli italiani dovrebbero essere ben sicuri di non andare dalla padella alla brace.

9. Appunto, il governo di Berlusconi-Tremonti e Bossi in questo momento impedisce passi avanti ma quali sarebbero queste misure urgenti secondo lei?

- Secondo me il governo italiano deve agire quanto prima per dichiarare lo stato di emergenza; vietare in maniera permanente i titoli derivati di assicurazione (credit default swaps), lo strumento preferito per l'assalto alle obbligazioni dello Stato Italiano e disporre serie pene criminali per i trasgressori di tale divieto. Ripeto: se questi titoli sono considerati assicurazioni, i venditori non hanno adempito alle precondizioni legali per poter funzionare come ditta assicuratrice, se sono giochi di azzardo, la loro vendita rappresenta una bisca abusiva. In ogni caso sono illegali e devono essere colpiti dalla legge. Neutralizzare le agenzie di rating. Durante la crisi del 2008, le agenzie di rating hanno mantenuto una valutazione di AAA per molte obbligazioni fino alla vigilia del crollo, dando luogo ad accuse di corruzione. Oggi esiste il fondato sospetto della partecipazione di queste agenzie ad una operazione congiunta di attacco all'Italia da parte di banche e hedge funds esteri nell'ambito di una speculazione al ribasso su vasta scala. È quindi opportuno far intervenire la magistratura e la Guardia di Finanza per eseguire perquisizioni nelle sedi di tali agenzie allo scopo di accertare in maniera preventiva se questi delitti sono in fase di preparazione. Eventuali attività criminali contro l'Italia da parte di queste agenzie di rating devono essere colpite attraverso proteste diplomatiche, mandati dell'Interpol e altri mezzi. Questi provvedimenti sono urgenti sopratutto per rompere lo slancio dell'attuale attacco speculativo e per garantire la stabilità necessaria per sviluppare una azione a più lunga scadenza. Ogni sforzo deve essere fatto per ottenere l'applicazione di tali provvedimenti in tutti i paesi dell'Unione Europea.

Grazie Mr Tarpley per le sue spiegazioni, purtroppo siamo certi che tutto ciò che potrebbe fare un governo onesto per togliere dai guai l'Italia questo governo non potrà né vorrà farlo....

Stefania Limiti
Thunder non  è collegato Rispondi citando

lunedì 27 giugno 2011

Italia attaccata sul fronte finanziario.....ENI 06/2011

DA:::::::::: LA STAMPA

L’ENI è indagata per corruzione

Alcuni manager dell'azienda avrebbero ricevuto tangenti in cambio di appalti in Iraq e Kuwait

23 giugno 2011

La procura di Milano ha aperto un’inchiesta per indagare sulle tangenti ricevute da alcuni manager dell’ENI, che nel frattempo si è dichiarata “parte lesa”.

L’ultima tangente sarebbe stata versata e «intercettata» dalla Guardia di Finanza il 5 e il 6 maggio scorsi. Una «cresta» fatta tra un manager Eni e alcuni intermediari su contratti d’appalto relativi al progetto Eni Zubair in Iraq. Un grosso giacimento proprio vicino a Bassora, dove si è combattuto duramente e dove adesso si muovono invece eserciti di faccendieri.

È questa l’ultima grana della holding energetica a partecipazione statale guidata da Paolo Scaroni, finita nel mirino del dipartimento anticorruzione della Procura milanese con una serie di perquisizioni scattate l’altro ieri presso uffici e abitazioni di manager e intermediari di due grossi progetti: quello in Iraq, appunto, e un altro in Kuwait, denominato «Jurassic field», nel Nord del Paese. Secondo il pm Fabio de Pasquale, titolare dell’inchiesta per corruzione internazionale e violazione delle norme sulla responsabilità amministrativa delle società, legge 231, i due progetti avrebbero garantito un «sistema» di tangenti pagate estero su estero a manager dell’Eni da alcune grosse aziende italiane per potersi garantire una serie di appalti da miliardi di dollari nei due Paesi, di cui il cane a sei zampe è diventato stazione appaltante su delega dei rispettivi governi.

Stando alle accuse, sarebbe emersa «l’esistenza di un gruppo affaristico composto da Massimo Guidotti, Stefano Borghi e Enrico Pondini (intermediari ed ex manager del settore) e Diego Braghi (procurement manager del progetto Zubair di Eni spa) e Nerio Capanna, “vice president di Saipem spa”, nonché altre persone già identificate o in via di identificazione». Nelle intercettazioni su cellulari, forniti prudentemente di schede telefoniche lituane, i vari protagonisti, indagati anche per associazione per delinquere, preferivano chiamarsi con soprannomi pittoreschi: Braghi era «Maradona» o «Panatta», mentre il vice presidente Saipem Capanna era indicato, con scarsa fantasia, come «zio Tom».

(Continua a leggere sul sito della Stampa)

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domenica 26 giugno 2011

crystallex new life............Chavez?????

Venezuela, mistero sulla salute di Chavez: "Situazione critica" secondo fonti Usa

Chavez visitato in ospedale a L'Avana da Fidel Castro e Raul (Xinhua)  Chavez visitato in ospedale a L'Avana da Fidel Castro e Raul (Xinhua)
ultimo aggiornamento: 25 giugno, ore 12:56
Miami - (Adnkronos) - Il presidente venezuelano ricoverato da due settimane a Cuba per un intervento chirurgico. Non confermata la notizia di un tumore alla prostata. Moglie e figlia partite in gran segreto con un aereo militare. Chavez, curato con pianta magica mandata da Evo Morales


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Miami, 25 giu. - (Adnkronos) - Le condizioni di salute del presidente venezuelano Hugo Chavez sarebbero "critiche". Lo affermano fonti dei servizi d'intelligence americani, citati dal quotidiano Nuevo Herald di Miami, in genere ben informato su quanto accade a Cuba, dove Chavez e' stato ricoverato due settimane fa per un intervento chirurgico.


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Chavez "si trova in uno stato critico, non grave, ma comunque critico e complicato", afferma una delle fonti, che pero' non ha confermato la voce secondo la quale il presidente venezuelano sarebbe stato operato per un tumore alla prostata. A riprova delle loro informazioni, le fonti americane hanno affermato ieri che la moglie e la figlia di Chavez, Marisabel e Rosina, erano urgentemente e segretamente partite 72 ore prima per Cuba a bordo di un aereo militare.

Ufficialmente Chavez e' stato operato d'urgenza per un ascesso pelvico il 10 giugno mentre si trovava all'Avana in visita ufficiale. Ma la scarsita' d'informazioni sul suo stato di salute e il mutismo di Chavez, notoriamente presenzialista sui media, hanno contribuito ad alimentare voci e dubbi sulle sue condizioni. Al momento vi sono state brevi immagini dell'arrivo di Chavez all'Avana e qualche foto. Ieri sono stati poi diffusi alcuni messaggi di Chavez su Twitter per celebrare la ricorrenza del 190mo anniversario della battaglia di Carabobo che, sotto la guida di Simon Bolivar, sanci' l'indipendenza dalla Spagna. Ma non e' stato fatto nessun accenno al suo stato di salute o alla data del suo ritorno in Venezuela.

Intanto in Venezuela l'incertezza per le condizioni di salute di Chavez ha suscitato nelle ultime due settimane piu' domande che risposte. Se la ragione dell'intervento d'urgenza, riferita dal ministro degli Esteri Nicolas Maduro, e' stata un ascesso pelvico, ovvero un accumulo di pus dovuto all'infezione batterica di una lesione, nessuno ha chiarito in cosa consistesse questa lesione e da dove sia originata.

"Mi hanno fatto biopsie, test, analisi microbiologiche e nn c'e' alcun segnale maligno", si e' limitato a dire il presidente, mentre l'opposizione venezuelana ha criticato l'atteggiamento reticente del governo sulle condizioni di salute di Chavez. Altro interrogativo senza risposta e' come mai il recupero post-operatorio non possa essere completato a casa. Sui tempi di rientro del presidente ci sono state diverse indicazioni contraddittorie. All'inizio Maduro aveva parlato di "pochi giorni", lunedi' scorso il deputato Saul Ortega ha affermato che Chavez sarebbe tornato "in poche ore", ma era stato subito smentito dal ministro dell'Informazione. "Non sappiamo esattamente quando rientra, bisogna aspettare i responsi dei medici, ma a breve, 10-12 giorni, il presidente sara' di ritorno", aveva detto due giorni dopo il fratello maggiore del presidente, Adan Chavez.

Se sara' davvero cosi', Chavez tornera' a casa dopo un mese di assenza, essendo partito il 5 giugno per il viaggio in Brasile, Ecuador e Cuba, commenta la Bbc. E rientrera' giusto in tempo per celebrare il 5 luglio il Bicentenario dell'indipendenza e per il vertice Celac (comunita' stati latinoamericani e dei Caraibi).

sabato 25 giugno 2011

MOODY'S E SPECULATION ITALY

ECONOMIA

"Moody's manipola i mercati"
I pm di Trani contro l'agenzia

La clamorosa iniziativa sul colosso internazionale di rating che rischia l'interdizione. Indagati tre analisti, chiesti gli atti sul debito sovrano e la stabilità del sistema bancario. Acquisiti i pareri di economisti italiani e internazionali: il sospetto è che i giudizi di Moody´s non si basino su dati reali
dal nostro inviato GIULIANO FOSCHINI

TRANI - La Procura di Trani ha chiesto l'acquisizione degli ultimi report di Moody's sul debito pubblico e sulla stabilità del sistema bancario che stanno causando il crollo delle borse italiane. Secondo il pm Michele Ruggiero gli analisti della società di rating starebbero "manipolando il mercato" in maniera illegittima. Per questo la Guardia di Finanza è stata delegata a prendere copia, insieme con le relazioni dell'agenzia, dei pareri di economisti italiani e internazionali sull'argomento: il sospetto è che i giudizi di Moody's non si basino su dati reali o che comunque non abbiano basi tanto solide per alterare e deprezzare, come invece hanno fatto, il valore dei titoli italiani. In particolare secondo la Finanza e secondo il parere di una serie di personalità ascoltate dagli investigatori - Tremonti, Draghi, Vegas tra gli altri - le valutazioni sulla solidità del sistema bancario italiano che causarono un anno fa il crollo di alcuni titoli bancari, sono assolutamente inopportune.

Per questo la Procura ha iscritto nel registro degli indagati i tre analisti di Moody's che hanno seguito la vicenda Italia. I reati contestati sono di market abuse, la manipolazione del mercato finanziario, e di aggiotaggio, la divulgazione di notizie false o non completamente vere che turbano il mercato azionario. Ora il pm Ruggiero ha chiesto l'acquisizione dei nuovi atti per capire se ci sia una recidiva nell'atteggiamento dell'agenzia di rating. Agli atti è già finita nei giorni scorsi una relazione della Consob, richiesta proprio dalla procura di Trani, che segnalava come in Spagna sia stato aperto un procedimento simile contro Moody's. Se la Procura - che ha intenzione a questo punto di chiedere una maxiconsulenza - si convincesse di un atteggiamento sistematicamente scorretto da parte dell'agenzia potrebbe chiedere a Consob e Banca d'Italia l'interdizione dell'agenzia di rating dal mercato italiano. La valutazione verrà fatta nei giorni prossimi quando il nucleo di Polizia tributaria della guardia di Finanza di Bari terminerà l'analisi della nuova documentazione che in queste ora stanno acquisendo. Probabilmente il procuratore capo, Carlo Maria Capristo, programmerà un nuovo giro di interrogatori così come già fatto nella prima tranche dell'indagine.

L'inchiesta è a Trani perché nasce da un esposto presentato ormai un anno fa da Federconsumatori e Adusbef: le associazioni chiedevano di verificare se ci fossero state speculazioni a danno dei risparmiatori, all'indomani della diffusione di notizie sulla tenuta del sistema economico e bancario italiano, presentata da Moody's, che provocarono un'alterazione del prezzo degli strumenti finanziari, titoli azionari e obbligazionari.


(25 giugno 2011)© Riproduzione riservata


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mercoledì 15 giugno 2011

La crisi greca e la responsabilità franco-tedesca

La crisi greca e la responsabilità franco-tedesca

dal blog chicago-log.it
Non
sono un fanatico dell’Europa a tutti i costi. Ho sempre condiviso l’ammonimento che veniva da Chicago all’illusione europea di darsi una moneta unica senza unificare i mercati sottostanti e senza politica comune. Le asimmetrie di costi e produttività sarebbero esplose alla prima crisi seria: è successo da un anno e mezzo. E l’Europa politica sta facendo una figura di cacca, altro che europeismo come virtù. A parole, sembra la vittoria della linea rigorista nella quale io credo fermamente, in Italia come per tutti . In realtà, non è affatto così. Dopo le balle raccontate agli elettori greci anni fa, oggi paghiamo il prezzo alla volontà di Berlino e Parigi di non voler dire la verità agli elettori tedeschi e francesi. La nuova esplosione della protesta di piazza ad Atene coincide con la fine del governo socialista Papandreou. A 18 mesi dall’esplosione della crisi dell’eurodebito innescata da un deficit pubblico greco occultato per 15 punti di Pil dal precedente governo conservatore, la colpa della politica e dei cittadini greci ormai non è ormai la più grave. E’ l’Europa politica ad avere una gravissima responsabilità, perché la dilazione e diluizione del problema greco, irlandese e portoghese (con quello spagnolo dietro l’angolo) si deve a una radicale divisione in sede di Eurogruppo, Ecofin e Consiglio Europeo. E la responsabilità di questa divisione è innanzitutto del Paese leader dell’Europa attuale, di quella Germania che per produttività privata e rigore pubblico ha costruito nel precrisi la solida posizione di un’economia che cresce oltre il 4% annuo ed è avviata all’azzeramento del deficit. Tuttavia, ciò non significa affatto che la Germania abbia sempre ragione. Anzi, nella crisi dell’eurodebito la posizione dei tedeschi, e dei francesi che la condividono, ha seminato vento e ora raccoglie tempesta.

e Sarkozy, all’esplosione della crisi greca, si trovavano con le maggiori banche tedesche e francesi piene di titoli greci, ad alto rendimento e dunque a guadagno facile. I due terzi dell’esposizione pubblica greca era nei loro confronti, mentre le banche italiane erano state giustamente assai più prudenti. Tra novembre 2009 e febbraio 2010, sarebbe stato possibile e anzi necessario avviare la Grecia, d’intesa con il Fondo Monetario, a una ristrutturazione del proprio debito, delle sue scadenze e anche delle sue rate, con una perdita di capitale per le banche prestatrici nell’ordine del 15-20%. Berlino e Parigi hanno rifiutato. In cambio di 105 miliardi di euro prestati dagli euromembri e dal FMI, la Grecia è stata obbligata a una manovra durissima di rigore che l’ha spinta a perdere quasi 6 punti di Pil. Il tasso d’interesse degli aiuti avrebbe dovuto essere compatibile col tasso di crescita del Pil greco, ma per non rimetterci un euro né dei titoli precedenti acquistati da francesi e tedeschi né delle somme prestate, il suo rendimento reale è invece del 5% in più rispetto ai tassi europei. Anche un bambino capisce che, in queste condizioni, comunque la Grecia in recessione non avrebbe potuto onorare né il nuovo debito in scadenza – sono circa altri 145 miliardi di euro entro il 2014 – il cui prezzo sarebbe schizzato alle stelle, né tanto meno gli interessi sugli aiuti ricevuti.

E’ puntualmente avvenuto. La Grecia ha subito in questi mesi ben tredici abbassamenti successivi del suo rating, e ormai i suoi titoli decennali pagano il 15% in più rispetto ai Bund tedeschi. Alla Grecia servono oggi altri 110 miliardi, di cui 25-30 da una nuova manovra di rigore che ha fatto saltare il governo Papandreou, e il resto suddiviso tra Europa e Fmi. La crisi ha fatto rischizzare verso l’alto anche i rendimenti pubblici dei titoli irlandesi e portoghesi. Perché il mercato scommette che in nessun modo possa funzionare la strategia franco-tedesca, non rimetterci un euro consentendo alle banche rispettive di disintermediare i titoli greci e rinviare la soluzione finale al 2013, cioè dopo le elezioni tedesche alle quali raccontare che Berlino non paga per gli errori degli altri, e quando finalmente nascerà il nuovo veicolo europeo Esm per fronteggiare con capitali comuni crisi simili.

L’ostinazione franco-tedesca è ammantata di rigore, per il quale ogni Paese deve imparare a proprie spese l’equilibrio dei conti. Ma di fatto ha quattro vizi di fondo. Nasce da avidità, mette a serio rischio l’euro – la BCE anche ieri ha giustamente ammonito sui rischi terribili aperti davanti a noi tutti – e ha inoltre scatenato in mezza Europa una più che prevedibile ondata popolare di protesta contro Bruxelles e Francoforte, in nome dell’autarchia e del protezionismo contro stangate fiscali e disoccupazione a vagonate per tutelare quelle grandi banche che in Germania e Francia sono state salvate coi soldi dei contribuenti. In più, il costo del salvataggio greco, portoghese e irlandese dopo un anno e mezzo e le rispettive economie piegate alla recessione è così diventato enormemente più oneroso.

E’ stata compiuta una lunga catena di gravi errori, e lo dico pour essendo straconvinto che l’azzeramento del deficit con meno spesa pubblica e meno tasse sia la strada obbligata. Ma non è una strada che si può imporre da un momento all’altro a Paesi affetti da gravi squilibri, mettendoli ancor più in ginocchio al solo fine di tutelare i propri crediti. Si è accentuata la divisione tra un’Europa rigorosa nordica che cresce esportando, e una fascia eurodebole a crescita negativa o stentatissima. Con un euro giunto quasi a un dollaro e mezzo (idem dicasi sullo yuan cinese) che per i tedeschi è ancora sottovalutato ma che per il nostro export è una penalizzazione.

L’Italia, proprio per aver evitato col suo basso deficit in questi terribili anni di finire nel mirino dei mercati, ha tutto l’interesse a porsi alla testa in Europa di una soluzione che eviti traumi all’euro ed esplosioni di piazza. Aver previsto che solo dal 2013 chi compra titoli di Paesi a rischio debba comparteciparne ai rischi, è stato come dire al mercato che entro il 2013 gli eurodeboli sarebbero saltati. Per Mario Draghi, alla BCE, non sarà una bella eredità da raccogliere.

La soluzione più gusta, sin dall’inizio, era dare ascolto alla richiesta italiana. Se l’Europa vuole diventare politica, questa era l’occasione per coprire almeno parte del vecchio debito pubblico nazionale con emissioni di eurobonds. Altrimenti, se l’euroarea è solo una convenzione monetaria, è giusto che il mercato creda che piuttosto che finire in pezzi alcuni Paesi escano dall’euro, e svalutino tornando alle vecchie monete nazionali. La svalutazione monetaria è un’illusione, come sa bene l’Italia dei tempi della liretta, ma per diventare rigorosi nella finanza pubblica e produttivi nell’economia privata occorrono per Paesi lontani dall’obiettivo riforme talora lunghe nel tempo, non cure da cavallo che lo uccidono.

LA RETE HA IL CONTROLLO DELL'ITALIA! DA OGGI SI PUO' OSARE...MA..

LA RETE HA IL CONTROLLO DELL'ITALIA! DA OGGI SI PUO' OSARE...MA...


ARTICOLO DI DEBORA BILLI (su blogosfere)

Beh, ci siamo arrivati anche in Italia. La Rete ha raggiunto la maggioranza assoluta. Ora la Rete comanda, e da essa non si può più prescindere.

Ho sentito commenti vòlti a minimizzare la portata del successo della Rete: i volontari per la strada, i volantini sulle auto, i banchetti, il passaparola, il porta a porta. Tutto giusto: ma ciascuna di queste iniziative non sarebbe neppure partita senza la Rete, non si sarebbe neppure riusciti ad organizzarla.

Ma il vero successo della rete è stato nell'informazione. Non si trattava qui di referendum terra terra, che chiunque era in grado di capire, come per il divorzio o la caccia. Qui, se non si era un po' informati sul bi e il ba (principalmente per i quesiti sull'acqua) non poteva decidere solo in base a qualche slogan.

La TV è stata completamente assente. Chi ha informato il nonno, la zia, la casalinga di Voghera? Altre persone, che a loro volta si sono informate in Rete. Il web ha raggiunto anche chi non lo conosce, anche chi non lo usa: ed è arrivato alla maggioranza degli italiani. E' un evento clamoroso di cui gli addetti ai media tradizionali si guardano bene dal discutere.

Ma per la prima volta, non importa. Non importa più che "al TG non hanno detto una parola!", che Tizio o Caio abbiano raccontato frottole in diretta, che il tal giornale abbia distorto la realtà. Non ha più alcuna importanza, per il semplice motivo che costoro sono ormai minoranza. Non influiscono più, non comandano più, parlano al vento.

Non oso immaginare la strizza che sarà presa ai nostri politici, tutti, nel vedere il miracolo compiuto dalla Rete. Si sono affrettati ad assumersi la paternità di referendum che non volevano, di attribuirsi un successo che fino a ieri speravano fosse fallimento. Sono solo vani tentativi di rientrare dalla finestra dopo essere stati cacciati dalla porta. E quel che è peggio, pare che la gente ci abbia preso gusto: non ci saranno più elezioni possibili senza la Rete, non ci saranno più candidati plausibili senza l'avallo della Rete. Il 57% di oggi aumenterà perché la Rete, a differenza di un qualsiasi partito di servi obbedienti, non può perdere consensi.

P2 P3 P4............

dal il Sole24 ore.com

Inchiesta P4, arrestato a Napoli Luigi Bisignani

In questo articolo

Media


L'uomo d'affari Luigi Bisignani è stato arrestato, questa mattina, su ordine della Procura della Repubblica di Napoli nell'ambito dell'inchiesta P4. Bisignani si trova ai domiciliari ed è accusato di essere uno dei perni principali di un sistema informativo parallelo che sarebbe parte integrante di una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla gestione di notizie riservate, appalti e nomine, in un misto, secondo l'accusa, di dossier e ricatti, anche attraverso interferenze su organi costituzionali. Oltre alla gestione di notizie riservate, l'inchiesta intende chiarire ogni aspetto in merito ad appalti, nomine e finanziamenti.

L'indagine – coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e affidata ai sostituti Henry John Woodcock e Franco Curcio – è stata così spiegata in una nota ufficiale della Procura di Napoli: «Il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un'ordinanza custodia per il reato di favoreggiamento personale nei confronti del dirigente e consulente aziendale Luigi Bisignani. Le indagini da cui è derivata la misura cautelare agli arresti domiciliari, inseribili in contesto investigativo di ampio respiro che ha interessato numerose persone, hanno riguardato l'illecita acquisizione di notizie e di informazioni, anche coperte da segreto, alcune delle quali - sottolinea Greco – inerenti procedimenti penali in corso nonché di altri dati sensibili o personali al fine di consentire a soggetti inquisiti di eludere le indagini giudiziarie ovvero per ottenere favori o altre utilità».

Poche ore fa, una ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti del magistrato e parlamentare del Pdl, Alfonso Papa, è stata trasmessa alla Camera dei Deputati con richiesta di autorizzazione all'arresto. Nei confronti del deputato, i pm napoletani Francesco Curcio e Henry John Woodcock avrebbero tra l'altro riscontrato una "anomala" disponibilità di immobili che non sono di proprietà del deputato e il cui affitto viene pagato da altri: o "noti imprenditori" o parenti di Papa. È il caso di Agostino Rodà, 76 anni, il suocero, nei cui confronti lo scorso 1° aprile vennero disposte delle perquisizioni, così come a carico del consulente immobiliare romano 45enne Gianluca Tricarico.

«Apprendo ancora dai giornali, anzi dai tg, di provvedimenti che mi riguardano, ma non ho ricevuto nessuna comunicazione». Così, in una breve conversazione telefonica con l' Ansa, il deputato del Pdl ed ex magistrato Alfonso Papa, nei confronti del quale è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare nell' ambito dell' inchiesta sulla presunta loggia P4. «Sono assolutamente sereno, aspetto di vedere di che cosa sarei accusato ed ho già investito tutte le autorità competenti della vicenda che mi riguarda», ha aggiunto l' ex pm. Alla domanda se confermi il giudizio espresso sull'inchiesta dei pm Curcio e Woodcock in un' intervista a Il Giornale nel dicembre 2010 agli esordi dell'inchiesta, di «elucubrazione complottistica» e di «faida interna agli ambienti giudiziari napoletani», Papa ha risposto: «Certamente».

lunedì 13 giugno 2011

VERI CAMPIONI......ONORE AI GIOVANI

Primavera, A. DE ROSSI: "Vittoria del gruppo, più forti anche di critiche vergognose"

TRS - Dopo il trionfo nella finale di campionato contro il Varese e la conquista dello scudetto, il tecnico della Primavera Alberto De Rossi è intervenuto alla trasmissione radiofonica "Unico Grande Amore". Queste le sue parole:


"Stiamo provando sensazioni stupende, i ragazzi si sono meritati il titolo di campioni d'Italia. Il lavoro già ci stava premiando, vincere la finale è stata la ciliegina sulla torta. Siamo partiti tra lo scetticismo dei soliti noti che non perdono occasione per criticare. Le stesse critiche che hanno sortito l'effetto di essere uno stimolo per ragazzi giovanissimi, ma seri e volenterosi. E' stata un'alternanza di emozioni la stagione appena conclusa: negative perché molte polemiche sono state semplicemente vergognose, a causa di certi organi di stampa, di informazione, che hanno mosso critiche strumentali e ingiustificate"

"Non ho parlato molto negli ultimi giorni con mio figlio Daniele, ci incontreremo tra poco per parlare anche del futuro. Ho letto le sue dichiarazioni dopo l'incontro con Sabatini e Luis Enrique. Anch'io ho una grande determinazione nel proseguire il mio lavoro nella Roma, ma sempre a livello giovanile. E a breve mi incontrerò con la nuova dirigenza. Ho letto le dichiarazioni di Sabatini riguardo la gestione della Primavera e degli Allievi. Parleremo anche di questo. La sensazione che provo è la curiosità di conoscere il nuovo progetto. Il segreto del successo dei miei ragazzi è riscontrabile nel gruppo che si è creato. Che comprende anche lo staff tecnico. Il nostro è un lavoro atipico, si agisce in una struttura, quella del settore giovanile, si lavora in uno staff, che ha varie funzioni e non solo quella di mandare in campo i giovani più pronti. In organico abbiamo anche ragazzi del 1994, il gruppo è stato bravo a cementare il rapporto, per esempio fra quelli che sono saliti di categoria e i ragazzi del 1991, che sono definitivamente maturati. C'è stata una crescita collettiva, poi evidenziata ad esempio dalla crescita di Montini, di Viviani, di Antei. Montini ha grandi margini di miglioramento. E' stato sfortunato, puntavamo molto su di lui, che ha tutti i gesti tecnici dell'attaccante, del finalizzatore. Per tutta la stagione Montini ci è mancato tantissimo, a causa dei molti guai fisici. Ma, e in questo caso siamo stati fortunati, lo abbiamo ritrovato nel momento decisivo. Attualmente di ragazzi della mia Primavera pronti per il salto in prima squadra ce ne sono sette otto. In prospettiva sono molti di più. Poi sta a loro metterci il quid in più per il salto di categoria. Sette, otto, sono pronti. Gli altri faranno sicuramente il salto di qualità nella prossima stagione. Fra i calciatori delle altre squadre più pronti mi viene in mente Lazaar, un esterno che non fa solo la fase offensiva, ma copre settanta metri di campo. Ottimo giocatore del Varese è anche Wagner. Poi mi sembra pronto Polenta, difensore uruguaiano del Genoa, e il fiorentino Carraro. Non ho un allenatore modello cui mi ispiro, però mi piace ricordare la pacatezza di Liedholm. Ho avuto modo di stare con lui in un ritiro quando ero calciatore, e la sua pacatezza non la dimenticherò mai. L'allenatore deve far risaltare la serenità, la pacatezza. Non si può chiedere ai propri calciatori di evitare gesti isterici se poi in panchina non si dà il buon esempio. Le polemiche e le critiche ingiustificate non sono arrivate solo dopo la finale di Coppa Italia persa con la Fiorentina per mera sfortuna. Tengo a precisare che sono state polemiche e critiche strumentali di pochi, di un cinque per cento della comunicazione. Ma comunque sono critiche e polemiche cattive e ingiustificate che fanno male. Si tende a fare della confuzione che non serve a nessuno. Ora giocheremo la Supercoppa, proprio con la Fiorentina. La finale dell'Olimpico persa coi viola non l'abbiamo mai digerita. So che i dirigenti federali a margine della finale si stavano organizzando. Avremo modo di rifarci"

Alberto De Rossi è poi intervenuto all'emittente radiofonica Centro Suono Sport a margine della trasmissione 'Tana Libera Tutti':

Mister buon pomeriggio e complimenti. Qual'è il momento in cui ha pensato di non farcela e quando ha cambiato idea ?

"Soddisfazione doppia per il risultato ed il modo in cui è arrivato. Un allenatore non puo permettersi di pensare che si metta male, in nessun momento, neanche gli ultimi 20 secondi, non ha il tempo di permetterselo un pensiero simile, c'è sempre speranza, su un fallo laterale, su un calcio d'angolo, uno ci spera sempre ed è giusto che sia cosi."

L'ha sorpresa la prestazione del varese, nonostante le squalifiche?
"No, non mi meraviglio. Queste sono squadre che prendono i migliori giocatori, sebbene scarti di altre società, ma scelgono e lo fanno al meglio, e sono calciatori completi, come risposta all'elevato tasso tecnico del varese, oltre a quello fisico, in tutti i ruoli e ben messi fisicamente."
Rileggendo la stagione, qual'è stato il momento piu difficile e quello in cui ha pensato di farcela?

"Come programma nn ci poniamo di vincere, ma di esser protagonisti, assoluti, all'atteggiamento propositivo, i nostri calciatori lo sanno, per noi è importantissimo, impostare il proprio gioco. il momento difficile è stato quando la squadra prendeva tanti gol e perdeva spesso, nelle prime 7 ne avevamo perse 3 che di solito era il numero di un'intera stagione, lì è stato difficile, i ragazzi erano giù ma noi no, non abbiamo mai questi sentimenti, sappiamo quello che dobbiamo fare, svolgiamo il nostro programma che ci ha dato sempre risultati strepitosi. Un altro momento no è stata la sconfitta in casa con la fiorentina, la solita piccola minoranza rumorosa a roma ha iniziato a darci contro, ma noi siamo andati per la nostra strada, ma chi sparla a vanvera come in questo caso non sa di cosa parla, e spesso polemiche simili influiscono sui ragazzi. alleggerire la pressione in allenamento, trasmettere serenità e conoscenze della materia è stato utile ai ragazzi.
piano piano gli abbiamo fatto capire che dopo una vittoria si puo gioire ma poi metterla da parte per ripartire, stessa cosa quando si perde, esser scontenti 2-3 giorni e poi ripartire. nel settore giovanile è diverso, ci vuole pazienza, serenità. Siamo stati fortunati perchè questi ragazzi hanno avuto la fortuna di perdere, con una delusione abbastanza forte, specie per la cornice di pubblico, e metabolizzarla ed avere una grandissima soddisfazione come questa. sono due situazioni da gestire con maestria.
Abbiamo letto cose particolari sul settore giovanile della Roma, anche parlarne male, domande sul perchè non si vince e via dicendo. tutto sommato Lei i suoi obbiettivi li abbia sempre raggiunti, che è il motivo per cui le primavere esistono, non stiamo in Spagna.

"Il discorso si allarga perchè in Italia con i giovani siamo indietro rispetto agli altri, inserire i giovani si fa fatica. per quanto mi riguarda è vero, è stato raccapricciante leggere certe cose, ma ci vuole una grande professionalità, per tutti quelli che girano intorno a questi ragazzi, ci sono grandi professionisti, ma questi lo fanno apposta perchè sono dei caciaroni, o meglio incompetenti. fuoriluogo come polemiche, non c'entrano nulla, se volevamo vincere potevamo tenere quelli che sono andati in altre società e vincevamo a mani basse. abbiamo dato un vantaggio agli avversari. Però noi avremmo avuto 2 Coppe Italia in più, uno scudetto in più ma non eravamo cosi avanti nella maturazione. Poi se uno vuole far polemica lo può fare ma la realtà è questa. Ora fanno la gavetta in serie B pur giovanissimi ed ancora in categoria, quello che dicono gli altri è tutta aria fritta."
Bisognerebbe spiegare la differenza fra un campionato primavera ed uno di serie C. Alcuni dicono 'è pronto per la A' ma poi vengono risucchiati dai 'grandi'. Bisognerebbe spiegare che le differenze ci sono, e sono enormi, stress compreso.
"C'è un divario enorme, proprio enorme, come tra allievi e primavera, primavera e prima squadra, sono situazioni naturali che vanno affrontate con persone capaci, che sanno della materia, specie nel mondo giovanile. Lo non ho fatto tutto da solo, tolto il mio staff che è sempre con me, per vincere una cosa che èl'evento massimo. C'è stato un lavoro degli osservatori, preparatori, di tutti i colleghi, fette che si dividono porzione per porzione, basta parlare solo dell'allenatore, determinante non è, da il suo supporto con tutto il suo staff."
Mangia, allenatore del Varese, le ha fatto i complimenti a fine partita?
"Sì, è stato molto carino, Ë venuto nello spogliatoio, abbiamo avuto un momento anche molto carino ad inizio partita, ci siamo conosciuti, poi il campo ti porta adrenalina fortissima, ma al di là della partita, la sua squadra gioca bene e la società ha lavorato bene, e lui si è complimentato con tutti i ragazzi."
Sguardo al futuro, nella conferenza stampa Sabatini che ha annunciato l'intervento dell'allenatore della prima squadra su tutto il settore giovanile. Ha sentito Sabatini?
"Assolutamente no, lo farò in settimana, io sono in scadenza, è giusto si affrontino questo discorso e parleremo di questa innovazione."
Non lo facevate anche con Spalletti?
"No, con Luciano avevo un rapporto strettissimo, non era così. fu una mia scelta giocare con lo stesso modulo della prima squadra, il 4-2-3-1 fatto molto bene da Spalletti cercai di attuarlo anche in primavera per un eventuale ingresso dei ragazzi in prima squadra. non c'era nessun legame tattico."
Scadenza o meno, si sente pronto per un grande salto?
"Sì, mi sento pronto per il grande salto. allenare un altro anno questa squadra. ogni anno è un grande salto, di fare gli adulti non se ne parla proprio, al momento. per me è sempre come la prima volta, con passione e serenità per questi ragazzi ai quali non puoi sfuggire, sentono se ci sei o non ci sei. Ma ora pensiamo ad un po' di meritato riposo."

13-06-2011