TRS - Dopo il trionfo nella finale di campionato contro il Varese e la conquista dello scudetto, il tecnico della Primavera
è intervenuto alla trasmissione radiofonica "Unico Grande Amore". Queste le sue parole:
"Stiamo provando sensazioni stupende, i ragazzi si sono meritati il titolo di campioni d'Italia. Il lavoro già ci stava premiando, vincere la finale è stata la ciliegina sulla torta. Siamo partiti tra lo scetticismo dei soliti noti che non perdono occasione per criticare. Le stesse critiche che hanno sortito l'effetto di essere uno stimolo per ragazzi giovanissimi, ma seri e volenterosi. E' stata un'alternanza di emozioni la stagione appena conclusa: negative perché molte polemiche sono state semplicemente vergognose, a causa di certi organi di stampa, di informazione, che hanno mosso critiche strumentali e ingiustificate"
"Non ho parlato molto negli ultimi giorni con mio figlio Daniele, ci incontreremo tra poco per parlare anche del futuro. Ho letto le sue dichiarazioni dopo l'incontro con Sabatini e Luis Enrique. Anch'io ho una grande determinazione nel proseguire il mio lavoro nella Roma, ma sempre a livello giovanile. E a breve mi incontrerò con la nuova dirigenza. Ho letto le dichiarazioni di Sabatini riguardo la gestione della Primavera e degli Allievi. Parleremo anche di questo. La sensazione che provo è la curiosità di conoscere il nuovo progetto. Il segreto del successo dei miei ragazzi è riscontrabile nel gruppo che si è creato. Che comprende anche lo staff tecnico. Il nostro è un lavoro atipico, si agisce in una struttura, quella del settore giovanile, si lavora in uno staff, che ha varie funzioni e non solo quella di mandare in campo i giovani più pronti. In organico abbiamo anche ragazzi del 1994, il gruppo è stato bravo a cementare il rapporto, per esempio fra quelli che sono saliti di categoria e i ragazzi del 1991, che sono definitivamente maturati. C'è stata una crescita collettiva, poi evidenziata ad esempio dalla crescita di Montini, di Viviani, di Antei. Montini ha grandi margini di miglioramento. E' stato sfortunato, puntavamo molto su di lui, che ha tutti i gesti tecnici dell'attaccante, del finalizzatore. Per tutta la stagione Montini ci è mancato tantissimo, a causa dei molti guai fisici. Ma, e in questo caso siamo stati fortunati, lo abbiamo ritrovato nel momento decisivo. Attualmente di ragazzi della mia Primavera pronti per il salto in prima squadra ce ne sono sette otto. In prospettiva sono molti di più. Poi sta a loro metterci il quid in più per il salto di categoria. Sette, otto, sono pronti. Gli altri faranno sicuramente il salto di qualità nella prossima stagione. Fra i calciatori delle altre squadre più pronti mi viene in mente Lazaar, un esterno che non fa solo la fase offensiva, ma copre settanta metri di campo. Ottimo giocatore del Varese è anche Wagner. Poi mi sembra pronto Polenta, difensore uruguaiano del Genoa, e il fiorentino Carraro. Non ho un allenatore modello cui mi ispiro, però mi piace ricordare la pacatezza di Liedholm. Ho avuto modo di stare con lui in un ritiro quando ero calciatore, e la sua pacatezza non la dimenticherò mai. L'allenatore deve far risaltare la serenità, la pacatezza. Non si può chiedere ai propri calciatori di evitare gesti isterici se poi in panchina non si dà il buon esempio. Le polemiche e le critiche ingiustificate non sono arrivate solo dopo la finale di Coppa Italia persa con la Fiorentina per mera sfortuna. Tengo a precisare che sono state polemiche e critiche strumentali di pochi, di un cinque per cento della comunicazione. Ma comunque sono critiche e polemiche cattive e ingiustificate che fanno male. Si tende a fare della confuzione che non serve a nessuno. Ora giocheremo la Supercoppa, proprio con la Fiorentina. La finale dell'Olimpico persa coi viola non l'abbiamo mai digerita. So che i dirigenti federali a margine della finale si stavano organizzando. Avremo modo di rifarci"
Alberto De Rossi è poi intervenuto all'emittente radiofonica Centro Suono Sport a margine della trasmissione 'Tana Libera Tutti':
Mister buon pomeriggio e complimenti. Qual'è il momento in cui ha pensato di non farcela e quando ha cambiato idea ?
"Soddisfazione doppia per il risultato ed il modo in cui è arrivato. Un allenatore non puo permettersi di pensare che si metta male, in nessun momento, neanche gli ultimi 20 secondi, non ha il tempo di permetterselo un pensiero simile, c'è sempre speranza, su un fallo laterale, su un calcio d'angolo, uno ci spera sempre ed è giusto che sia cosi."
L'ha sorpresa la prestazione del varese, nonostante le squalifiche?
"No, non mi meraviglio. Queste sono squadre che prendono i migliori giocatori, sebbene scarti di altre società, ma scelgono e lo fanno al meglio, e sono calciatori completi, come risposta all'elevato tasso tecnico del varese, oltre a quello fisico, in tutti i ruoli e ben messi fisicamente."
Rileggendo la stagione, qual'è stato il momento piu difficile e quello in cui ha pensato di farcela?
"Come programma nn ci poniamo di vincere, ma di esser protagonisti, assoluti, all'atteggiamento propositivo, i nostri calciatori lo sanno, per noi è importantissimo, impostare il proprio gioco. il momento difficile è stato quando la squadra prendeva tanti gol e perdeva spesso, nelle prime 7 ne avevamo perse 3 che di solito era il numero di un'intera stagione, lì è stato difficile, i ragazzi erano giù ma noi no, non abbiamo mai questi sentimenti, sappiamo quello che dobbiamo fare, svolgiamo il nostro programma che ci ha dato sempre risultati strepitosi. Un altro momento no è stata la sconfitta in casa con la fiorentina, la solita piccola minoranza rumorosa a roma ha iniziato a darci contro, ma noi siamo andati per la nostra strada, ma chi sparla a vanvera come in questo caso non sa di cosa parla, e spesso polemiche simili influiscono sui ragazzi. alleggerire la pressione in allenamento, trasmettere serenità e conoscenze della materia è stato utile ai ragazzi.
piano piano gli abbiamo fatto capire che dopo una vittoria si puo gioire ma poi metterla da parte per ripartire, stessa cosa quando si perde, esser scontenti 2-3 giorni e poi ripartire. nel settore giovanile è diverso, ci vuole pazienza, serenità. Siamo stati fortunati perchè questi ragazzi hanno avuto la fortuna di perdere, con una delusione abbastanza forte, specie per la cornice di pubblico, e metabolizzarla ed avere una grandissima soddisfazione come questa. sono due situazioni da gestire con maestria.
Abbiamo letto cose particolari sul settore giovanile della Roma, anche parlarne male, domande sul perchè non si vince e via dicendo. tutto sommato Lei i suoi obbiettivi li abbia sempre raggiunti, che è il motivo per cui le primavere esistono, non stiamo in Spagna.
"Il discorso si allarga perchè in Italia con i giovani siamo indietro rispetto agli altri, inserire i giovani si fa fatica. per quanto mi riguarda è vero, è stato raccapricciante leggere certe cose, ma ci vuole una grande professionalità, per tutti quelli che girano intorno a questi ragazzi, ci sono grandi professionisti, ma questi lo fanno apposta perchè sono dei caciaroni, o meglio incompetenti. fuoriluogo come polemiche, non c'entrano nulla, se volevamo vincere potevamo tenere quelli che sono andati in altre società e vincevamo a mani basse. abbiamo dato un vantaggio agli avversari. Però noi avremmo avuto 2 Coppe Italia in più, uno scudetto in più ma non eravamo cosi avanti nella maturazione. Poi se uno vuole far polemica lo può fare ma la realtà è questa. Ora fanno la gavetta in serie B pur giovanissimi ed ancora in categoria, quello che dicono gli altri è tutta aria fritta."
Bisognerebbe spiegare la differenza fra un campionato primavera ed uno di serie C. Alcuni dicono 'è pronto per la A' ma poi vengono risucchiati dai 'grandi'. Bisognerebbe spiegare che le differenze ci sono, e sono enormi, stress compreso.
"C'è un divario enorme, proprio enorme, come tra allievi e primavera, primavera e prima squadra, sono situazioni naturali che vanno affrontate con persone capaci, che sanno della materia, specie nel mondo giovanile. Lo non ho fatto tutto da solo, tolto il mio staff che è sempre con me, per vincere una cosa che èl'evento massimo. C'è stato un lavoro degli osservatori, preparatori, di tutti i colleghi, fette che si dividono porzione per porzione, basta parlare solo dell'allenatore, determinante non è, da il suo supporto con tutto il suo staff."
Mangia, allenatore del Varese, le ha fatto i complimenti a fine partita?
"Sì, è stato molto carino, Ë venuto nello spogliatoio, abbiamo avuto un momento anche molto carino ad inizio partita, ci siamo conosciuti, poi il campo ti porta adrenalina fortissima, ma al di là della partita, la sua squadra gioca bene e la società ha lavorato bene, e lui si è complimentato con tutti i ragazzi."
Sguardo al futuro, nella conferenza stampa Sabatini che ha annunciato l'intervento dell'allenatore della prima squadra su tutto il settore giovanile. Ha sentito Sabatini?
"Assolutamente no, lo farò in settimana, io sono in scadenza, è giusto si affrontino questo discorso e parleremo di questa innovazione."
Non lo facevate anche con Spalletti?
"No, con Luciano avevo un rapporto strettissimo, non era così. fu una mia scelta giocare con lo stesso modulo della prima squadra, il 4-2-3-1 fatto molto bene da Spalletti cercai di attuarlo anche in primavera per un eventuale ingresso dei ragazzi in prima squadra. non c'era nessun legame tattico."
Scadenza o meno, si sente pronto per un grande salto?
"Sì, mi sento pronto per il grande salto. allenare un altro anno questa squadra. ogni anno è un grande salto, di fare gli adulti non se ne parla proprio, al momento. per me è sempre come la prima volta, con passione e serenità per questi ragazzi ai quali non puoi sfuggire, sentono se ci sei o non ci sei. Ma ora pensiamo ad un po' di meritato riposo."
Si continua a stupire per la scoperta dell’acqua calda. L’Italia intera funziona in questo modo.
Chi l’avrebbe mai detto!!! Miliardi in gioco per giacimenti di petrolio e si sacrificano due “managers”. Abbiam pagato miliardi di euro per quelle guerre pensate che adesso per non pagare una tangentina le si faccia scappar via?
ENI parte lesa? Ma dai!