Lettera aperta alla Signora Sgrena
Gentile Signora Sgrena,
sono certo che gli Italiani La stanno sommergendo di messaggi di affetto e congratulazioni (non si monti però troppo la testa, sono in fondo gli stessi Italiani che hanno decretato il successo straordinario di programmi come il Grande Fratello) e sono quindi consapevole delle scarse probabilità che Lei possa o voglia a leggere questo fino in fondo.
In considerazione di ciò, vorrei chiarire immediatamente la mia posizione: spero che la sorte Le riservi una lunga
vita, e mi auguro che ogni giorno di questa lunga vita sia segnato dal rimorso per aver
provocato, con il proprio assolutismo ideologico ed una dose di ingenuitàche un osservatore grossolano sarebbe tentato didefinire stupidità tout court, la morte di una persona degna e dignitosa.
Se qualcuno, uscendo per esempio dal coma e quindi non sapendo nulla dell'accaduto, mi chiedesse di riassumere quanto successo, credo risponderei così
- una giornalista italiana, schierata contro una guerra che vede l'imperialismo americano schiacciare una mite, pacifica ed evoluta popolazione mediorientale, si adopera sul campo perché il mondo sappia degli orrori provocati dalle bombe democratiche;
- incredibilmente, i miti, pacifici ed evoluti mediorientali, invece che apprezzare gli sforzi della giornalista, la rapiscono chiedendo ovviamente un cospicuo riscatto;
- tale riscatto viene pagato, attingendo al denaro pubblico, dal governo contro il quale la giornalista militante è ideologicamente schierata, in considerazione anche di un video strappalacrime nel quale la stessa implorava aiuto al
più presto;
- al momento della liberazione, per cause non ancora chiarite ma probabilmente ascrivibili ad una mancata
coordinazione con altre forze in campo, l ' auto della giornalista veniva colpita da fuoco amico, fuoco che uccideva il funzionario dei servizi d ' informazione che aveva pilotato la liberazione della coraggiosa giornalista;
- tra le prime dichiarazioni dell'eroica sopravvissuta dopo la liberazione, spiccano un ' ipotesi di complotto
americano che mirava ad eliminarla (non credo possa sfuggire l 'evidente importanza strategica che la sopravvivenza o meno dell'inviato del Manifesto rivesta agli occhi del Pentagono) ed un apprezzamento del modo in cui era stata trattata dai rapitori (poco in sintonia col video sopra citato), appoggiato dalle considerazioni del padre che affermava di non riuscire a condannare comunque i rapitori della figlia.
Cara Signora Sgrena,
quale contribuente che ha conseguentemente partecipato al pagamento del riscatto per la Sua liberazione, sono pienamente autorizzato a significarle la mia costernazione per la morte di Nicola Calipari, morte che avrebbe potuto essere evitata se lei avesse avuto l ' intelligenza di vedere le cose per una volta non distorte dalla Sua ideologia (ma in fondo, se Lei questa intelligenza l'avesse, tale ideologia forse non l ' avrebbe mai abbracciata) o se avesse avuto la dignità di affrontare fino in fondo le conseguenze delle Sue sciagurate scelte senza invocare l ' aiuto di coloro, Nicola Calipari -odioso agente dei famigerati Servizi in testa, che rappresentano per Lei il Nemico.
Col Suo comportamento, prima, durante e dopo il rapimento, Lei ha saputo passare da una posizione discutibile ad una disgustosa, rendendo ancora più inutile, e quindi tragico, il sacrificio di Nicola Calipari.
Chiudo con una considerazione ed un augurio.
La considerazione : vorrei ricordarLe che è ancora vigente in Italia una legge che, in caso di rapimento di comuni mortali (tra i quali non si può forse annoverare un personaggio del Suo spessore) impedisce in ogni modo il pagamento del riscatto, giungendo fino al blocco dei beni della famiglia della vittima: è un vero peccato che tale legge non sia sta invocata nei Suoi confronti, o che Lei non sia, per esempio, cittadina britannica (lo ricorda anche Lei il video di quel signore che implorava Blair di salvarlo, vero ?).
L' augurio è che d ' ora in avanti, ogni qual volta un ' auto bomba ucciderà qualche dozzina di soldati americani o
italiani (cosa per Lei poco rilevante , ma non per me) e di civili iracheni, Lei possa domandarsi se tale ordigno sia stato acquistato con i soldi del Suo riscatto, e si renda conto che se Nicola Calipari è stato il primo a morire inutilmente per causa Sua, non sarà però l' ultimo.
Signora Sgrena, se Lei mi conoscesse rimarrebbe sorpresa dal fatto che queste righe siano assolutamente prive degli insulti ed irriverenze che vivacizzano quello che di tanto in tanto scrivo agli amici:
La prego di interpretarlo come il segno dell' assoluto e perfetto disprezzo che nutro nei Suoi confronti, nei confronti del Suo intelligente compagno e di tutti quelli che, peraltro non sorprendentemente, hanno indegnamente cercato di approfittare di una tragedia di cui Lei è stata non vittima ma colpevole causa.
Dovunque si è letto o sentito che la gioia per la Sua liberazione è stata offuscata dalla morte di Nicola Calipari : per
me, invece, il dolore per la morte di Calipari è stato esacerbato dalla Sua liberazione.
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